2010-03-08 15:50:37

In Malaysia la Chiesa accoglie le scuse di un giornale musulmano: incidente chiuso


Il mensile musulmano 'Al Islam' ha presentato le scuse ufficiali alla Chiesa cattolica malaysiana per il servizio offensivo e il comportamento sacrilego di due suoi giornalisti. L’arcivescovo di Kuala Lumpur, mons. Murphy Pakiam, ha accolto con favore il gesto, proclamando concluso lo spiacevole episodio: è quanto l’agenzia Fides apprende da fonti della Chiesa malaysiana, che registrano “con soddisfazione la conclusione pacifica di una vicenda incresciosa, che poteva portare altra tensione interreligiosa e disarmonia nella società malaysiana”. 'Al Islam' aveva pubblicato nel maggio 2009 un servizio giornalistico offensivo verso la Chiesa cattolica, e due suoi giornalisti, per realizzarlo, avevano anche profanato l’Eucarestia. La Chiesa aveva chiesto un passo indietro del giornale. La rivista ha espresso sul suo sito web il disappunto e le scuse “per aver ferito in modo non intenzionale i sentimenti dei cristiani, specialmente dei cattolici”. Il giornale spiega che il servizio voleva indagare “casi di apostasia” e che i due reporter non volevano “deridere o profanare la fede cristiana”, assicurando che “incidenti di tal genere non accadranno più”. Le scuse saranno pubblicate anche sull’edizione stampata del mensile, nel numero di aprile. “Sono molto felice che i due giornalisti e il direttore di 'Al Islam' ci abbiano presentato le scuse ufficiali. Le accettiamo e confermiamo che non promuoveremo alcuna azione legale per questa vicenda”, afferma l’arcivescovo. La Chiesa cattolica chiude volentieri questo spiacevole episodio, con “un saluto di pace alla rivista” e “una benedizione per la nazione”. Al Islam è un giornale edito da una Fondazione politicamente vicina all’Umno (United Malays National Organization), il partito attualmente al governo, a maggioranza musulmana e malay. Secondo fonti locali “il gesto delle scuse è stato appoggiato dal governo”, e molti sperano che la “ricomposizione serva anche a sbloccare il dialogo fra Chiesa e governo, ancora aperto per la questione dell’uso del termine Allah per i cristiani”. (R.P.)







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