I vescovi austriaci chiedono verità e giustizia per le vittime degli abusi sessuali
Abusi sessuali, immigrazione e asilo, giustizia sociale, sono alcuni dei temi affrontati
dai vescovi austriaci riuniti a St. Pölten in Assemblea plenaria la settimana scorsa.
In particolare nel documento finale - di cui riferisce l'agenzia Sir - i presuli chiedono
verità e giustizia per le vittime degli abusi sessuali. “Le ferite causate” da questo
reato – si legge nel testo - “sono particolarmente gravi laddove esista un forte
rapporto di fiducia: nella famiglia e nella Chiesa. I casi di abuso sessuale nella
Chiesa e nella società sono stati spesso taciuti. Per questi accadimenti non può che
esserci pentimento, richiesta di perdono e sforzo per guarire le ferite. Ciò vale
in particolar modo per la Chiesa”, sottolineano i vescovi austriaci, esprimendo "grande
rispetto per chi è disposto a parlare delle proprie esperienze di abuso sessuale in
ambienti ecclesiastici”, così come la “comprensione per coloro il cui dolore, paura
o rabbia sono ancora troppo grandi per poter raccontare dell'abuso. Purtroppo, in
passato, nella Chiesa i colpevoli sono stati a torto protetti più delle vittime stesse.
Con vergogna e tristezza, i vescovi constatano che solo negli ultimi anni, nella Chiesa
austriaca si è fatta strada la consapevolezza che in caso di accuse di abuso niente
conta quanto la verità, l’unica che renda liberi. Solo la verità e la giustizia possono
contribuire a sanare le ferite subite”, proseguono i vescovi che “invitano tutti coloro
che abbiano subito abusi a rivolgersi agli appositi centri antiabuso delle diocesi,
in cui troveranno un ambiente protetto e riservato per poter parlare”. Nel documento
si ricordano le misure contro gli abusi, adottate negli ultimi 15 anni dalle diocesi.
“La preoccupazione per le vittime deve essere al primo posto”, ribadiscono i presuli,
indicando alcuni aspetti in cui apportare miglioramenti, prendendo ad esempio la disciplina
dei casi di abuso applicata dall'arcidiocesi di Vienna. Si sottolinea inoltre la necessità
di promuovere "la consapevolezza e la prevenzione” per impedire il ripetersi dei casi.
“L'abuso sessuale è un lato oscuro dell’intera società”, dichiarano i vescovi, respingendo
generalizzazioni contro "sacerdoti, collaboratori ecclesiastici o la Chiesa nel suo
complesso”. “I vescovi sanno che la Chiesa è chiamata giustamente a rispondere ad
aspettative etiche elevate. A maggior ragione, i vescovi intendono far fronte alla
propria responsabilità e a collaborare nella società, per impedire gli abusi sessuali
con una prevenzione migliore e guarire le ferite arrecate”, conclude il documento.
(R.G.)