2010-03-07 13:14:05

L'Angelus del Papa: Dio non vuole il male ma se permette la sofferenza è per un bene più grande


Il Papa, dopo la visita in parrocchia, è rientrato in Vaticano dove a mezzogiorno ha presieduto, dalla finestra del suo studio privato, la preghiera mariana dell’Angelus. Riprendendo le letture proposte dall’odierna liturgia, ha affermato che Dio è buono, non vuole il male e se permette la sofferenza è per un bene più grande. Migliaia i pellegrini giunti in Piazza San Pietro da tutto il mondo per partecipare all’Angelus. Il servizio di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

Il Papa all’Angelus offre ulteriori spunti di riflessione sulle letture domenicali. Commentando l’epifania divina nel roveto ardente, ricorda come Dio inviti Mosè a prendere coscienza della sua indegnità. Ma se quella di Mosè è un’esperienza straordinaria, “Dio – aggiunge - si manifesta in diversi modi anche nella vita di ciascuno di noi”:

 
“Per poter riconoscere la sua presenza è però necessario che ci accostiamo a lui consapevoli della nostra miseria e con profondo rispetto. Diversamente ci rendiamo incapaci di incontrarlo e di entrare in comunione con Lui. Come scrive l’apostolo Paolo, anche questa vicenda è raccontata per nostro ammonimento: essa ci ricorda che Dio si rivela non a quanti sono pervasi da sufficienza e leggerezza, ma a chi è povero ed umile davanti a Lui”.

 
Riprende quindi i fatti drammatici raccontati dal Vangelo odierno, l’uccisione di alcuni Galilei per ordine di Ponzio Pilato e il crollo di una torre su alcuni passanti. “Di fronte alla facile conclusione di considerare il male come effetto della punizione divina – rileva - Gesù restituisce la vera immagine di Dio, che è buono e non può volere il male”. Anzi “mettendo in guardia dal pensare che le sventure siano l’effetto immediato delle colpe personali di chi le subisce” invita “a fare una lettura diversa di quei fatti, collocandoli nella prospettiva della conversione:

 
“Le sventure, gli eventi luttuosi, non devono suscitare in noi curiosità o ricerca di presunti colpevoli, ma devono rappresentare occasioni per riflettere, per vincere l’illusione di poter vivere senza Dio, e per rafforzare, con l’aiuto del Signore, l’impegno di cambiare vita. Di fronte al peccato, Dio si rivela pieno di misericordia e non manca di richiamare i peccatori ad evitare il male, a crescere nel suo amore e ad aiutare concretamente il prossimo in necessità, per vivere la gioia della grazia e non andare incontro alla morte eterna”.

 
“La possibilità di conversione - prosegue il Papa - esige che impariamo a leggere i fatti della vita nella prospettiva della fede, animati cioè dal santo timore di Dio. In presenza di sofferenze e lutti, vera saggezza è lasciarsi interpellare dalla precarietà dell’esistenza…”:

 
“…e leggere la storia umana con gli occhi di Dio, il quale, volendo sempre e solo il bene dei suoi figli, per un disegno imperscrutabile del suo amore, talora permette che siano provati dal dolore per condurli a un bene più grande”.

 
Al termine dell’Angelus il Papa si è rivolto ai pellegrini francesi esprimendo la propria vicinanza a quanti hanno sofferto a causa della recente tempesta che ha causato in Francia decine di vittime:

 
“Que la Vierge Marie aide toutes les familles…”“Che la Vergine Maria – ha concluso – aiuti tutte le famiglie, soprattutto quelle che sono nella difficoltà, perché non disperino mai dell’amore del suo Figlio!”.







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