Egitto: a Minia la prima comunità per l’inserimento nel lavoro dei disabili
Si chiama al-Fulk e ha sede a Minia la prima comunità per disabili in Egitto, creata
nel 2002 grazie al sostegno, anche economico, dell’associazione caritativa internazionale
cattolica Acs, Aiuto alla chiesa che soffre, che ha donato 15 mila euro. Al-Fulk significa
“arca”: la comunità infatti, che si trova sotto la cura della diocesi copta cattolica
di Minia, è affidata all’Arca internazionale e fa lavorare 15 disabili, 7 in casa
e 8 in sede, nella produzione di candele, lavoro per il quale le persone vengono retribuite
ogni settimana. “Speriamo di arrivare presto a 10 persone che lavorano a casa e 20
in laboratorio”, racconta alla Zenit uno degli operatori, Magdi Asham Henein, che
spiega quanto l’esistenza di questo centro sia di fondamentale importanza per un Paese
come l’Egitto in cui i disabili, altrimenti, resterebbero ai margini della società,
derisi e abbandonati a se stessi. “Fino a dieci anni fa – aggiunge – nessuno capiva
gli handicap mentali, che erano considerati una punizione di Dio e perciò i disabili
erano rifiutati e cacciati dalle famiglie e dalle comunità”. Ora, grazie a questo
centro, luogo di resurrezione a nuova vita, i disabili cattolici e ortodossi hanno
una speranza e offrono un esempio di convivenza pacifica alla quale presto, si spera,
si uniranno anche disabili di religione islamica. (R.B.)