2010-03-05 08:04:04

Tensione Usa-Turchia dopo il voto del Congresso sul "genocidio" armeno


Tensione tra Stati Uniti e Turchia, nonostante la risoluzione non vincolante approvata ieri dalla Commissione Esteri della Camera di Washington, che per la prima volta definisce “genocidio” il massacro di un milione e mezzo di armeni, avvenuto nel 1915 ad opera dei turchi. Ankara, pur facendo appello al Congresso a non approvare la risoluzione, ha raccolto l’invito della Casa Bianca di portare avanti il dialogo con Ierevan, ma “senza accettare – ha precisato – pressioni da alcuna parte”. L’Armenia da parte sua ha plaudito al gesto della Commissione. Da New York, Elena Molinari:RealAudioMP3  
“L’uccisione di un milione e mezzo di armeni durante la I Guerra Mondiale fu un genocidio”: lo ha stabilito la Commissione esteri della Camera statunitense, nonostante la ferma opposizione della Turchia e persino quella dell’amministrazione Obama. La Risoluzione è passata per un soffio, con 23 voti a favore e 22 contrari, e non è detto che passi al voto dell’intera Camera. Ma ha già suscitato le ire della Turchia, che ha richiamato immediatamente l’ambasciatore americano. Ankara aveva infatti ammonito che l’approvazione della Risoluzione avrebbe guastato le relazioni con gli Usa, tanto che il segretario di Stato, Hillary Clinton, aveva lanciato un appello al Congresso ad accantonare il documento nel timore che potesse nuocere anche alla riconciliazione tra Armenia e Turchia. La Risoluzione non è vincolante, ma chiede al presidente Obama di garantire che la politica estera statunitense rifletta d’ora in poi sul fatto che quello compiuto dai turchi ottomani fu un genocidio. Gli Stati Uniti hanno sempre condannato il massacro, ma non lo hanno mai definito formalmente un genocidio, proprio per non irritare la Turchia, un alleato indispensabile della Nato in Medio Oriente. 







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