2010-03-05 14:00:22

Cristiani e musulmani a confronto a Washington sul dialogo interreligioso


I credenti devono svolgere un ruolo attivo nel processo finalizzato ad un cambiamento reale dei rapporti tra i popoli. E’ quanto hanno ribadito 4 leader religiosi durante l’incontro tenutosi presso la National Cathedral di Washington dall’1 al 3 marzo scorsi e incentrato sul dialogo tra cristiani e musulmani. I temi discussi - riferisce l’Osservatore Romano - hanno riguardato la crisi economica, la disuguaglianza della distribuzione delle risorse, le crisi umanitarie causate da catastrofi naturali e la scarsità di acqua ed energia. In rappresentanza dei cattolici ha partecipato il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Per gli anglicani è intervenuto il reverendo John Bryson Chane, vescovo di Washington. In rappresentanza dei musulmani ha preso parte all’incontro il professor Ahmad El Tayeb, presidente dell’Al-Azhar University del Cairo. E’ intervenuto inoltre l’ayatollah Ahmad Iravani, presidente del Center for the Study of Islam and Middle East. Sono stati anche indicati sette principi che devono guidare i credenti di entrambe le religioni per continuare a percorrere la strada del dialogo. Il primo consiste nella dichiarazione di fede per un unico Dio. Il secondo principio afferma il carattere sacro della vita e di tutte le persone create con uguali diritti e dignità. Gli altri principi riguardano la libertà di culto, il diritto alla giustizia, la mutua responsabilità, il rapporto tra fede religiosa e società, l’impegno a combattere l’intolleranza attraverso il dialogo. Al summit hanno assistito, in qualità di osservatori, anche due rabbini: Rabbi David Saperstein, direttore del Religious Action Center of Reform Judaism di Washington e Rabbi Brian Walt, cofondatore del Taanit Tzedek, Jewish Fast for Gaza. Durante l’incontro è stata esaminata infine la complessa situazione in Terra Santa. Analizzando i conflitti non risolti in questa regione, è stato sottolineato che il clima di odio viene fomentato da gruppi estremisti che tentano di imporlo ai credenti delle diverse comunità. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.