Iraq: oltre 30 morti per una catena di attentati a Baquba
Un triplice attentato in Iraq ha provocato almeno 30 morti e una quarantina di feriti
nella città di Baquba, 60km a nord est della capitale, Baghdad. L’attacco avviene
a pochi giorni dalle elezioni generali di domenica prossima. Il servizio di Stefano
Leszczynski:
Il triplice
attentato di questa mattina a Baquba, roccaforte della guerriglia irachena, ha interrotto
il clima di relativa calma che aveva caratterizzato fino ad oggi la campagna elettorale
in vista delle consultazioni del 7 marzo. Due dei tre kamikaze si sono fatti esplodere
in rapida successione nei pressi di uffici governativi e regionali, mentre un terzo
attentatore rimasto ferito nel corso di questi attacchi si è fatto esplodere appena
giunto in ospedale a bordo di un’ambulanza. Drammatico, e ancora incerto, il bilancio
di questa giornata di sangue: al momento si contano oltre 30 morti e un elevato numero
di feriti gravi. Attacchi di questo tipo erano stati ampiamente previsti dall’intelligence
statunitense ed irachena, ma riuscire a fermare i terroristi decisi a contrastare
il cruciale appuntamento elettorale del fine settimana appare impossibile, in questa
città divisa a metà fra sciiti e sunniti. Altri attentati con autobombe si sono verificati
sempre oggi alla periferia di Baghdad, uccidendo tre civili e un soldato iracheno,
e a Tuz Khurmato, 170 km a nord di Baghdad, dove sono morte due guardie del corpo
di un alto ufficiale dell’esercito iracheno.
Iran:
il regista Panahi arrestato per un film sulle proteste dell'opposizione Il
regista iraniano Jafar Panahi, vincitore nel 2000 del Leone d'oro al Festival di Venezia,
sarebbe stato arrestato perchè stava realizzando un film sulle proteste post-elettorali
nel suo Paese, secondo quanto riferiscono oggi alcuni siti di Teheran. Panahi, ha
detto ieri suo figlio, è stato arrestato lunedì sera insieme alla moglie, alla figlia
e a 15 loro “ospiti” da agenti in borghese delle forze di sicurezza che hanno fatto
irruzione in casa sua. Il sito conservatore Tabnak scrive che Panahi stava producendo
“un film ostile al regime con i suoi assistenti, ma la vigilanza dei servizi segreti
ha permesso di scoprire questa iniziativa e tutti sono stati arrestati”. Intanto,
è stata confermata in appello la condanna a morte di un oppositore iraniano di 20
anni, Mohammad Amid Valian, arrestato dopo le manifestazioni avvenute il 27 dicembre,
giorno dell'Ashura. L'esecuzione potrebbe avvenire in ogni momento. Altri due oppositori
ventenni sono stati impiccati il 28 gennaio scorso e altri nove - condannati alla
pena capitale per avere partecipato a manifestazioni anti-governative - sono in attesa
della sentenza d'appello.
Pakistan Due comandanti talebani pakistani,
fra cui uno responsabile della fornitura di materiale per confezionare giubbotti esplosivi
utilizzati dai kamikaze, sono stati uccisi in uno scontro a fuoco nella città di Peshawar.
Lo riferisce GEO Tv. Citando dichiarazioni del portavoce dell'ufficio stampa dell'esercito,
l'emittente identifica i due comandanti uccisi lunedì come Mohammed Tufail e Mohammed
Iqbal, appartenenti al movimento terroristico Tehreek-e-Taliban della Khyber Agency,
area a ridosso del confine con l'Afghanistan. In particolare Iqbal sarebbe stato molto
attivo nella Valle dello Swat, anche in contatto con uomini di al Qaeda.
Grecia:
il governo vara piano anticrisi Il governo greco ha annunciato “misure aggiuntive”
per uscire dalla crisi, del valore di 4,8 miliardi di euro. Tali misure comprendono
il taglio della quattordicesima (60%) e della tredicesima mensilità (30%), una nuova
riduzione delle indennità salariali, il congelamento delle pensioni e l’aumento dell'Iva
e delle imposte su alcool e sigarette. Tutti i tagli salariali riguardano i dipendenti
pubblici e delle società controllate dallo Stato e valgono per il 2010. Intanto, il
Dipartimento di Giustizia americano punta a fare luce sulle scommesse sul ribasso
dell'euro effettuate dagli hedge fund. Si tratta di accertare se gli hedge fund abbiano
agito insieme per favorire il calo della moneta unica e se eventualmente questo costituisca
collusione.
Ue: Barroso presenta la Strategia 2020 della Commissione Europea “Il
2010 deve segnare un nuovo inizio” perchè “mantenere lo status quo ci condannerebbe
inevitabilmente a un graduale declino relegando l'Europa a un ruolo di secondo piano”:
queste le parole del presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, che ha
presentato oggi la strategia “Europa 2020” in cui si indicano gli obiettivi per promuovere
la crescita nel vecchio continente nei prossimi 10 anni. “Stiamo uscendo dalla crisi
peggiore mai vista e sarà dura riprenderci - ha detto Barroso - con gli ultimi due
anni che hanno visto la perdita di milioni di posti di lavoro e la cancellazione dei
risultati raggiunti nell'ultimo decennio”. “Ora - ha proseguito il presidente della
Commissione Ue – per conseguire un futuro sostenibile dobbiamo guardare oltre il breve
termine”. Per questo la strategia 2020 punta a “una crescita intelligente, sostenibile
e inclusiva. È l'unica chance che abbiamo di riuscire”, ha concluso Barroso.
Ucraina:
il parlamento sfiducia il governo della Timoshenko Dopo l’elezione alla presidenza
dell’Ucraina del filorusso Viktor Yanukovic, si va delineando la nuova situazione
di governo. Il parlamento di Kiev ha votato stamani la sfiducia al governo della premier,
Yulia Timoshenko, che, dopo aver rimesso il mandato, si è detta pronta a guidare l’opposizione.
Cambia, dunque, lo scenario politico ucraino. Giancarlo La Vella ne ha parlato
con Stefano Roccucci, docente di Storia Contemporanea all’Università Roma Tre,
esperto dell’area ex sovietica:
R. – Forse
dobbiamo abituarci a comprendere che la pelle dell’Ucraina è una pelle che muta, variegata.
È un Paese non solamente bipolare, come sembra tante volte emergere dalle analisi
della realtà politica ucraina, ma è un Paese in cui esistono tante realtà regionali
con identità molto spiccate, spesso di carattere nazionale. Quindi il futuro dell’Ucraina
di certo non è facile dal punto di vista delle formule politiche. In questo quadro
credo che il vero problema sarà quello di trovare una stabilità per l’azione di governo,
un aspetto così necessario ad un’Ucraina che oggi vive una situazione economica disastrosa
ed ha bisogno di un’azione di politica economica incisiva, di un’attività di riforme
che rimetta il Paese su una carreggiata di ripresa.
D.
– I due grossi interrogativi del momento sono i rapporti con la Russia e i rapporti
e con l’Europa...
R. – Sì, credo che i rapporti con
queste due entità debbano necessariamente essere copresenti. L’Ucraina, come ex Paese
sovietico, non può non avere un rapporto privilegiato con la Russia; analogamente,
per la sua stessa collocazione geografica, geopolitica, ma anche geoculturale, è fortemente
orientata verso l’Europa. Tra l’altro, il territorio ucraino è oggi transito dei principali
gasdotti e oleodotti che dalla Russia vanno verso il Vecchio continente e, quindi,
questo ruolo geopolitico di frontiera è un ruolo decisamente importante.
Gli
Usa esprimono preoccupazione per i combattimenti in Darfur Gli Stati Uniti,
attraverso un comunicato del Dipartimento di Stato, si sono detti “estremamente preoccupati”
per le informazioni su combattimenti in Darfur tra le forze armate sudanesi e i ribelli
della formazione “Sla/Wl” nella regione del Jebel Marra. La nota del portavoce Philip
J. Crowley fa riferimento a generiche informazioni su un numero “significativo di
vittime civili, sfollati” e sull'allontanamento di organizzazioni umanitarie causato
da “operazioni offensive” condotte da forze sudanesi contro il “Sudan Liberation Army/Abdel
Wahid” (Sla/Wl). L'altro ieri fonti Onu citate dall'agenzia Reuters avevano espresso
il timore che almeno 140 civili fossero stati uccisi durante i giorni precedenti in
scontri fra l'esercito sudanese e i ribelli nel Darfur. Le forze armate sudanesi avevano
smentito. Nella martoriata regione sudanese gli scontri hanno provocato, secondo stime
dell'Onu, circa 300.000 morti e quasi 3 milioni tra sfollati e senzatetto.
Somalia Almeno
12 morti, tra cui diversi bambini, e 49 feriti a Mogadiscio, negli scontri di ieri
tra i miliziani al Shabaab e le truppe dell'Unione africana (Ua) nel cuore della capitale
somala. Lo riferiscono testimoni e le organizzazioni per i diritti umani. Secondo
queste ricostruzioni, i miliziani ieri hanno attaccato le basi militari nell'area
K4, a colpi di armi automatiche ed anche con un camion su cui era montata un'arma
antiaerea. Dal 2007 ad oggi, i morti causati dalle violenze sono circa 21.000, oltre
1,5 milioni gli sfollati.
Sequestrata nave saudita nel Golfo di Aden I
pirati somali hanno sequestrato una nave di proprietà saudita nel Golfo di Aden. Lo
riferiscono funzionari keniani. Il vascello, da oltre 5.000 tonnellate, è stato attaccato
lunedì scorso. Il comando della missione Nato ha segnalato nei giorni scorsi che,
grazie alle condizioni meteorologiche favorevoli, i mesi di marzo, aprile e maggio
sono quelli durante i quali si intensificano gli attacchi dei pirati alle navi mercantili.
La nave di cui si sono impadroniti i pirati è una petroliera: 14 i membri dell'equipaggio
a bordo.
Italia: approvate le dimissioni del senatore Di Girolamo L'Aula
del Senato ha approvato, a voto segreto, le dimissioni presentate dal senatore del
PdL Nicola Di Girolamo. I voti a favore delle dimissioni sono stati 259, 16 quelli
contrari e 12 gli astenuti. Di Girolamo è implicato nell'inchiesta su un maxi riciclaggio
di circa due miliardi di euro, che ha portato all’arresto di 56 persone. Figure chiave
dell’inchiesta, secondo gli inquirenti, sono anche l'ex numero uno di Fastweb Silvio
Scaglia, che è rientrato in Italia, Gennaro Mokbel e Augusto Murri. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 62 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.