India: per il ritratto blasfemo di Cristo in Punjab la polizia difende gli estremisti
indù
Poteva finire molto peggio la violenza scoppiata il 20 febbraio nella città di Batala,
in Punjab (India Nordoccidentale), e in alcuni villaggi limitrofi, dopo la pubblicazione
del ritratto blasfemo di Cristo su manifesti affissi pubblicamente. Secondo informazioni
raccolte dall’agenzia Fides, i militanti delle organizzazioni fondamentaliste indù
come il “Sangh Parivar”, che hanno lanciato la violenza e attaccato le chiese, hanno
cercato di bruciare vive due famiglie cristiane. Come riferisce l’All India Christian
Council (Aicc), organismo che si occupa della protezione e della promozione delle
minoranze cristiane in India, si sono salvati per miracolo il diacono Victor Gill,
sua moglie Parveen, e un’altra famiglia cristiana che abitavano nei pressi della Chiesa
del Nord dell’India, data alle fiamme dagli estremisti. “La polizia ha guardato l’aggressione
e il tentato omicidio senza intervenire”, nota l’Aicc. “Nessun rapporto di polizia
c’è sull’accaduto: anzi, ai cristiani è stato intimato di non sporgere denuncia per
non subire conseguenze spiacevoli e per ottenere il rilascio del gruppo dei cristiani
arrestati”, continua l’organizzazione, che ha condotto una missione in Punjab per
indagare sugli eventi. “La strategia degli attacchi indiscriminati, e senza alcun
rispetto per la vita umana, ricorda quanto è avvento in Orissa nel 2008”, nota allarmato
John Dayal, capo della delegazione Aicc. Inoltre gli attacchi sono avvenuti nonostante
il coprifuoco che, date le proteste e i disordini scoppiati, era già stato decretato.
Questo, secondo l’Aicc, lascia supporre la complicità della polizia, accusata di fornire
protezione ai gruppi fondamentalisti, mentre ha arrestato diversi giovani cristiani
coinvolti: si tratta perlopiù di dalit, che avevano chiesto a tutti i commercianti
della zona di chiudere i loro negozi in segno di protesta e solidarietà con la comunità
cristiana. L’Aicc ha redatto un rapporto sull’accaduto, sollecitando le autorità dello
stato del Punjab e quelle federali ad aprire un’inchiesta ufficiale sui fatti. In
Punjab la popolazione cristiana è di circa 300mila persone, l’1,2% della popolazione
totale. Il governo dello stato è in mano al partito nazionalista indù Baratiya Janata
Party, braccio politico dei movimenti fondamentalisti. (R.P.)