Terremoto in Cile. Mobilitati i militari per la sicurezza. Sale a 795 il bilancio
dei morti
Sono stati mobilitati i militari in Cile contro gli sciacalli nelle città colpite
dal terremoto di sabato. La presidente Michelle Bachelet ha detto che la situazione
dell'ordine pubblico a Concepcion - la citta' piu' colpita dal sisma - e' sotto controllo.
Francesca Ambrogetti:
La
Caritas italiana ha donato 100 mila euro per i bisogni della popolazioni colpite dal
terremoto. La Caritas del Cile si è mobilitata, inoltre, attraverso la sua rete locale
presente nelle diocesi del Paese andino per prestare aiuto d'emergenza alle vittime
del devastante sisma di sabato scorso. Le Messe di questa domenica sono state una
preghiera congiunta del Paese a favore delle vittime e dei loro cari, alla quale si
è unito Benedetto XVI da piazza San Pietro. Ascoltiamo al microfono di Amedeo Lomonaco
l'incaricato nazionale delle emergenze nazionali di Caritas Cile, Juan Cristobal,
raggiunto telefonicamente a Santiago: R.
–Estamos trabajando …. Stiamo lavorando in coordinamento con il Ministero
dell’interno. La situazione attuale è molto difficile e si parla di centinaia di morti
e di un numero indeterminato di feriti e di dispersi.
D.
– La Caritas cilena dispone di fondi da destinare all’emergenza?
R.
– Sí. Estamos evaluando la cantidad de los fundos… Sì, stiamo valutando
la quantità dei fondi che sono stati già raccolti e che verranno destinati unicamente
per viveri, alimenti non deperibili, indumenti, tende per vivere e sacchi a pelo per
dormire.
D. – La Caritas cilena si è dunque mobilitata
nelle diverse diocesi del Paese?
R. – Las 26 diócesis… Le
26 diocesi presenti sul territorio cileno, insieme con la Caritas, stanno muovendosi
in questa direzione e stanno attuando una campagna di raccolta di fondi e di alimenti.
Io stesso sto coordinando quella di Santiago.
D.
– Disponete di notizie provenienti anche dal sud del Cile e da Concepción?
R.
– Son la zonas mas devastadas… Sono le zone maggiormente devastate e colpite
dal sisma. Pian piano, si sta tornando alla calma. La Caritas Cile, sin dal primo
momento, attraverso tutte le sue squadre di emergenza, sta lavorando nelle diverse
zone. Ci sono sul campo 26 squadre su tutto il territorio cileno.
I
soccorritori continuano a scavare. Sotto le macerie di un palazzo di Concepción, la
città più colpita dal sisma, sono state individuate almeno tre persone. Il presidente
eletto, Sebastian Piñera, che si insedierà nei prossimi giorni, ha visitato la zona
più colpita ed ha detto che ''la situazione è peggiore di quello che ci si poteva
aspettare''. E’ quanto sottolinea anche l’ambasciatore del Cile presso la Santa Sede,
Pablo Cabrera Gaete, intervistato da Emanuela Campanile: R.
– Oggi, abbiamo saputo che la calamità è un po’ più vasta di quello che abbiamo pensato
in un primo momento, perché si è trattato di un terremoto molto forte. Credo che la
cooperazione internazionale si sia subito fatta sentire; abbiamo ascoltato le parole
del Papa con molta emozione e lo abbiamo sentito vicino al Cile, assieme a tutta la
Chiesa. Credo che tutte queste cose diano un po’ di animo a tutti i cileni per cercare
di rialzarsi dopo questa catastrofe che ci ha colpito.
D.
– Il Cile è sempre stato all’avanguardia per cercare di arginare, in qualche modo,
le devastanti conseguenze di un terremoto, tant’è che nonostante i quasi 800 morti,
ce ne sarebbero potuti essere molti più…
R. – Io
credo che la perdita di una vita umana sia sempre terribile, ma credo anche che l’esperienza
di sofferenza sia sempre un esempio per le nuove generazioni e da una tragedia viene
sempre una cosa positiva. Dobbiamo pensare in positivo e credo che questa reazione
internazionale, quella di tanta gente che ha sentito questa sofferenza come fosse
la propria, dia slancio per cercare di uscire da questa catastrofe. Il governo sta
gestendo bene la situazione, tanto più che ci sarà tra poco un nuovo e le due autorità
– l’uscente e l’entrante – hanno deciso di lavorare insieme per aiutare i più sofferenti.