2010-03-02 15:25:53

In corso le iniziative de "I giorni di San Benedetto" per riscoprire nelle società di oggi i valori del cristianesimo nella quotidianità


Con l’accensione della fiaccola benedettina il 27 febbraio scorso a Colonia, città in cui nel 1999 è stato dato l’avvio al processo di elaborazione della Carta dei diritti fondamentali, si sono aperti ufficialmente “I giorni di San Benedetto”, patrono d’Europa. Organizzata dall’abbazia di Montecassino con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, l’iniziativa prevede un ricco calendario di rievocazioni storiche, cortei e manifestazioni musicali che si concluderanno il 21 marzo a Montecassino con la Messa presieduta dal cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Ma la perfezione ascetica cercata e trovata da San Benedetto 15 secoli fa è ancora un messaggio attuale? Paolo Ondarza lo ha chiesto a don Antonio Potenza, tra i promotori delle celebrazioni.RealAudioMP3

R. – In particolare, il 4 giugno del 1999 Colonia ha ospitato il Consiglio della comunità europea proprio per iniziare a lavorare sulla Carta costituzionale che poi si è conclusa nel 2000. Momenti importanti, quindi: noi volevamo portare un annuncio di pace in Europa ma soprattutto di unità secondo le radici cristiane.

 
D. – La perfezione ascetica come espressione di bellezza assoluta e pace è ancora un messaggio attuale?

 
R. – Certamente, è un messaggio attualissimo. Il nostro padre abate e noi, come comunità di Montecassino, insistiamo sull’importanza di ritrovare quella semplicità che è data da una vita quotidiana di normalità, dalla quotidianità che viviamo ogni giorno nel lavoro e nella preghiera e si sintetizza nel famoso motto "Ora et labora".

 
D. - Preghiera che non è da confondere - come spesso può accadere superficialmente - con seriosità, nel senso che San Benedetto è un uomo che aveva trovato la gioia di Cristo…

 
R. – Certamente, e mettendo sempre Cristo al primo posto. Nulla anteporre all’amore di Cristo: lui evidenzia questo nella sua Regola. Ciò di cui abbiamo bisogno, soprattutto oggi, in questo momento della storia, sono uomini che attraverso una fede illuminata e vissuta rendono Dio credibile in questo mondo.

 
D. - Quanto è riconosciuta l’importanza dell’abbazia di Montecassino come centro di cultura per tutta l’Europa?

 
R. - Il monachesimo, quindi San Benedetto, è molto presente nell’ambito europeo e mondiale perché sono tantissimi i monasteri maschili e femminili in tutto il mondo. Nel secolo scorso, è stata affermata in maniera ancora più evidente, soprattutto in Europa, l’importanza di San Benedetto grazie anche a Papa Paolo VI, che il 24 ottobre del 1964 ha proclamato San Benedetto Patrono d’Europa. Lo stesso Benedetto XVI, che ha visitato Montecassino lo scorso 24 maggio, ha ancora una volta riaffermato questi valori.

 
D. - Tuttavia, non di rado in Europa si assiste ad atteggiamenti che tendono un po’ a relegare il religioso nella sfera del privato, quasi a volersi dimenticare invece di quello che voi con queste iniziative volete evidenziare: cioè, la centralità proprio di una figura come San Benedetto, la centralità del cristianesimo per l’Europa…

 
R. – Sì, questo è sicuramente vero. Però, noi proprio per questo siamo convinti di continuare questo tipo di manifestazioni per sottolineare l’importanza del cristianesimo in Europa. E’ anche una missione - se vogliamo - che l’abate di Montecassino e la comunità vogliono sottolineare anche negli anni che verranno.







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