2010-03-01 16:00:10

L'arcivescovo di Palermo celebra i funerali di Enzo Fragalà, morto in seguito ad un'aggressione


“In questo evento che sembra così definitivo da paralizzarci, non c’è posto per desideri di vendetta. Piuttosto per la speranza che un compenso viene consegnato a chi resta qui a camminare le strade del quotidiano, quelle stesse che l’avvocato Fragalà ha percorso incontrando i fratelli e servendoli con la sua vita”. E’ un passo dell’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, che questa mattina in cattedrale ha celebrato le esequie dell’avvocato Enzo Fragalà, morto per un arresto cardiaco dopo tre giorni di coma, in seguito alla brutale aggressione di uno sconosciuto avvenuta martedì scorso. Un lungo applauso ha accolto il feretro di Enzo Fragalà quando è entrato in cattedrale dove erano presenti i familiari, gli amici, colleghi, i presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, il capo della Polizia Manganelli e la gente comune. In centinaia, anche anziani e ragazzi, sono giunti per porgere l’ultimo saluto al professionista, ma soprattutto all’uomo Enzo Fragalà, vittima di un omicidio che ha scosso Palermo.“Un omicidio così efferato, come quello del nostro amico e fratello Enzo – ha proseguito monsignor Romeo nell’omelia – appare generato entro il contesto di un pericolosissimo decadimento civile e morale. Si nutre di un clima in cui, malgrado i lodevoli traguardi raggiunti nella lotta alla criminalità organizzata, si continua a respirare purtroppo sopraffazione e violenza, con la persistente tentazione a degenerare nelle forme della giustizia privata e della prevaricazione”. “Niente e nessuno è risparmiato da questa rovinosa e penosa decadenza valoriale, da questa assenza di riferimenti politici, civili, morali, che colpiscono soprattutto le nuove generazioni. E’ triste – ha continuato l’arcivescovo di Palermo – ma è come se tanti omicidi venissero consumati ogni giorno nel cuore di quanti vivono e respirano questa società che sembra non avere come bussola maestra del suo pensare e del suo agire l’attenzione costante alla dignità umana”. “Tutti – ha concluso monsignor Romeo – rifiutiamo che l’atto dell’aggressore dell’avvocato Fragalà possa essere l’ultima scena, l’ultima parola. Tutti ugualmente vogliamo credere che l’ultima parola è affidata alla nostra responsabilità di uomini e di cristiani, che credono nell’uomo e nella sua capacità di bene, che credono nella sua redenzione a partire da Colui che l’ha già operata per noi”. (A cura di Alessandra Zaffiro) RealAudioMP3








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