2010-02-27 14:20:42

Le Acli chiedono al governo italiano di promuovere una nuova politica industriale


Attuare una nuova strategia di politica industriale, investire nella formazione per “migliorare le competenze professionali”, estendere l’indennità di disoccupazione “a tutti i lavoratori”. Sono le richieste avanzate dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli) in un documento a sostegno della campagna di raccolta firme incentrata sul tema: “Verso uno Statuto dei lavoratori. Più diritti e tutele per tutti”. Al governo di italiano si richiede, in particolare, di individuare e attuare una nuova strategia di politica industriale “che tenga presente la vocazione manifatturiera”, investendo in quei settori in cui “l’Italia è ancora all’avanguardia”. Una politica industriale, si legge nel documento, “che valorizzi le diversità strutturali e vocazionali delle ‘economie’ del Paese e dedichi un’attenzione specifica alla sostenibilità ambientale, sviluppando le diverse filiere produttive presenti sul territorio, investendo soprattutto nei settori di maggiore potenzialità, anche grazie ad una leva fiscale differenziata per i settori strategici”. Sono anche urgenti politiche formative, necessarie per contrastare il basso tasso d’occupazione. “Per riconoscere il diritto alla formazione permanente di ogni lavoratore – si sottolinea nel documento delle Acli ripreso dal Sir – bisogna certificare le competenze acquisite nei percorsi formativi realizzati all’interno delle imprese e dare la possibilità ai lavoratori di frequentare attività formative”. A tal fine “è indispensabile riconoscere il diritto individuale alla formazione introducendo la detraibilità fiscale dei costi sostenuti da ogni lavoratore per il proprio miglioramento professionale”, nonché dando vita a “un sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Le Acli chiedono inoltre una riforma degli ammortizzatori sociali che punti a “superare il dualismo del mercato del lavoro, che oggi sfavorisce i lavoratori cosiddetti atipici e quelli delle piccole e piccolissime imprese”. Si richiede infine l’estensione della Cassa integrazione “a tutti i settori produttivi e a tutte le tipologie contrattuali in caso di ristrutturazione e crisi aziendale” e l’indennità di disoccupazione “a tutti i lavoratori, atipici compresi, che abbiano maturato 12 mesi di lavoro, introducendo l’obbligo di partecipazione attiva a percorsi d’inserimento o reinserimento lavorativo”. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.