2010-02-27 14:40:11

Il cardinale Antonelli: famiglia e impresa sono cellule vitali della società


Il 90 per cento dei senza fissa dimora, il 72 per cento degli adolescenti che commettono omicidi, il 60 per cento degli stupratori, l'85 per cento dei giovani in carcere negli Stati Uniti sono figli cresciuti senza padre. Ne ha parlato nei giorni scorsi il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, durante una riunione del comitato tecnico scientifico dell'Unione cattolica imprenditori dirigenti (Ucid) a Roma. Il porporato, parlando di “famiglia e impresa, cellule vitali della società” si è soffermato sugli effetti negativi della mancanza della figura paterna che si ripercuotono poi su tutto il tessuto sociale. L'analisi della situazione americana ha consentito di delineare i contorni di un fenomeno che investe tutto il mondo occidentale, dove è netta la tendenza ad affidare i figli alle madri senza più contatti con i padri, e il conseguente insorgere di difficoltà psicologiche, sociali e lavorative, mediamente in misura doppia rispetto a quelli di genitori uniti, con problemi di scarsa autostima, depressione, dipendenza da alcol e droga. Secondo il cardinale Antonelli tra le principali cause di questo stato di cose l'evoluzione del lavoro, che porta entrambi i genitori fuori le mura di casa, e soprattutto “una presenza femminile sempre più massiccia nel mondo del lavoro”. “L'autorealizzazione ricercata dalla donna nel lavoro, nel successo sociale — ha detto — ha come costo la rinuncia al matrimonio e ai figli”. A complicare la questione secondo il cardinale, è intervenuto l'affermarsi della ideologia del gender, per la quale non conta il sesso biologico, ma l'orientamento che ognuno liberamente sceglie, si costruisce e cambia secondo i propri desideri. Mentre i generi biologici naturali sono due soltanto, quelli elaborati culturalmente possono essere più numerosi e quindi sarebbe possibile rivendicare diritti sulle convivenze, sui matrimoni gay, sulle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali, su aborto e procreazione artificiale. La famiglia tradizionale, a motivo dei legami stabili di coppia e di genitorialità, è addirittura considerata oppressiva e causa di ingiustizie. Dopo aver ribadito la condanna della Chiesa alla prospettiva del gender, il relatore è anche tornato a criticare i modelli neomaltusiani, incentrati sull'ossessione dell'incremento demografico specie nei Paesi in via di sviluppo con il conseguente degrado ambientale che renderebbe il pianeta invivibile. Per far fronte a tali previsioni c'è chi invoca una minore fertilità per ridurre la crescita della popolazione e aumentare la ricchezza economica. Secondo la dottrina sociale della Chiesa, invece, la soluzione al problema della povertà va cercata nella riforma del mercato e l'equilibrio demografico va raggiunto attraverso la procreazione responsabile. In Paesi sovrappopolati può anche voler dire limitazione delle nascite attraverso metodi eticamente onesti; ma nel vecchio continente deve significare soprattutto rilancio della natalità, rivalutazione culturale della paternità e della maternità, sostegno economico. (V.V.)







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