Elezioni nelle Filippine: il vescovo di Daet contro la compravendita dei voti
Urge “che ogni cristiano dica no, con coraggio e lungimiranza, alle false illusioni
e alla compravendita dei voti, e che guardi ogni situazione, politica o sociale, dal
punto di vista del Vangelo”: è l’atteggiamento che va applicato alla politica, per
il discernimento di ogni cristiano filippino in vista delle elezioni del maggio prossimo,
momento chiave per la storia del Paese. E’ quanto dichiara in un colloquio con l’agenzia
Fides mons. Gilbert Garcera, vescovo di Daet, a Roma in occasione di un corso di formazione
promosso dal Ciam (Centro Internazionale di Animazione Missionaria). Mons. Garcera
è vescovo in un territorio sull’isola di Luzon, a Sud di Manila e dal suo osservatorio
nota che a livello nazionale “vi sono idee contrastanti che si fronteggiano sulla
scena pubblica: tutte acclamano il bene della nazione ma, come afferma la Conferenza
Episcopale, ogni cittadino deve compiere un serio esame di coscienza e operare un
serio discernimento, lasciandosi guidare dalla fede, per riconoscere i valori autentici
e l’autentico bene per il Paese”. La Chiesa insegna a “guardare la politica con la
lente della moralità, con tutte quello che significa: trasparenza, onestà, lotta alla
corruzione, rispetto della vita e della famiglia, attenzione allo standard di vita
e al benessere della popolazione”, spiega il presule. La Chiesa cattolica nelle Filippine,
in questa fase della campagna elettorale, è impegnata a difendere pubblicamente la
vita e la famiglia e ha ribadito il suo appello contro la corruzione, uno dei mali
peggiori della società e della politica nazionale. “A livello locale la gente rispetta
e ascolta la Chiesa, anche se – denuncia mons. Garcera – vi sono forti pressioni in
questo momento perché la gente faccia diversamente e venda il proprio voto. In questa
situazione è un dovere della Chiesa intervenire soprattutto nella formazione delle
coscienze: occorre far comprendere alla popolazione che la realtà va considerata in
senso più ampio, non tenendo solo a un misero tornaconto personale, ma operando per
il bene comune delle persone e della società intera”. (V.V.)