Conclusi gli esercizi spirituali della Quaresima in Vaticano. Benedetto XVI: per conoscere
se stesso l'uomo ha bisogno di stare in ascolto di Dio
Benedetto XVI e la Curia Romana hanno terminato questa mattina la settimana di esercizi
spirituali della Quaresima. Nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo apostolico,
il predicatore salesiano, don Enrico Dal Covolo, ha ricevuto il ringraziamento e gli
apprezzamenti del Papa per le sue “lezioni di Dio e della Chiesa sulla vocazione sacerdotale”.
La breve riflessione conclusiva del Pontefice nel servizio di Alessandro De Carolis:
Un modo “appassionato
e molto personale” di riflettere sul ministero del sacerdozio, una guida “nel cammino
verso Cristo, nel cammino di rinnovamento” della vocazione. Dopo aver ascoltato, pregato
e riflettuto in silenzio per una settimana nel ritiro della sua cappelletta privata,
interna alla più grande cappella Redemptoris Mater, Benedetto XVI ha voluto
sottolineare così il viaggio intrapreso, assieme ai suoi più stretti collaboratori
di Curia, sulla scorta delle meditazioni di don Enrico Dal Covolo. Il Papa ha mostrato
di apprezzare proprio l’aspetto dell’ascolto intimo, profondo. Quello che – come ricordato
durante gli esercizi – Salomone chiese e ricevette come grazia, la docilità di un
cuore capace di ascoltare Dio: “In realtà mi sembra che qui
sia riassunta tutta la visione cristiana dell'uomo. L'uomo non è perfetto in sé,
l'uomo ha bisogno della relazione, è un essere in relazione (...) Ha bisogno dell'ascolto,
dell'ascolto dell'altro, soprattutto dell'Altro con la A maiuscola, di Dio. Solo così
conosce se stesso, solo così diviene se stesso”. Questo
tipo di ascolto, ha proseguito il Pontefice, è segno di una sapienza possibile solo
nella comunione della Chiesa. Come quella che Benedetto XVI ha rivelato di aver contemplato
in questi giorni in uno degli splendidi mosaici che ornano la Cappella Redemptoris
Mater, che ritrae la Vergine, definita “Trono vivente della Saggezza”, con in grembo
Cristo, la “Sapienza incarnata”: “I Padri della Chiesa dicono
che nel momento della concezione del Verbo eterno nel grembo della Vergine lo Spirito
Santo è entrato in Maria tramite l'orecchio. Nell'ascolto ha concepito la Parola eterna,
ha dato la sua carne a questa Parola. E così ci dice che cosa è avere un cuore in
ascolto”. Benedetto XVI ha quindi ricordato i cosiddetti
“medaglioni” sacerdotali presentati da don Enrico Dal Covolo, che hanno dato concretezza
alla riflessione sulla vocazione al ministero ordinato. Cinque ritratti esemplari
di presbiteri, da San Giovanni Maria Vianney a Giovanni Paolo II, con un preambolo
incentrato sulla concezione che del sacerdozio avevano i Padri antichi, da Sant’Agostino
a Sant’Ignazio di Antiochia: “Così abbiamo realmente di nuovo
percepito che cosa vuol dire essere sacerdote, divenire sempre più sacerdoti. Lei
ha anche sottolineato che la consacrazione va verso la missione, è destinata a divenire
missione. In questi giorni abbiamo approfondito con l'aiuto di Dio la nostra consacrazione.
Così, con nuovo coraggio, vogliamo adesso affrontare la nostra missione. Il Signore
ci aiuti. Grazie a lei per il suo aiuto, Don Enrico”.