Afghanistan: avanza nel sud del Paese l’offensiva antitalebana della Nato
Sempre delicata la situazione in Afghanistan all’indomani degli attentati che ieri
hanno provocato almeno 17 morti nel centro di Kabul. Nel mirino della guerriglia sono
finiti soprattutto cittadini indiani, mentre la Nato, dopo la conquista di Marjah,
si prepara ad estendere la vasta offensiva antitalebana partita due settimane fa nel
sud del Paese. Sentiamo Marco Guerra:
Dopo due
settimane di combattimenti, questa mattina al centro di Marjah sventola la bandiera
dell’Afghanistan. La conquista della roccaforte talebana è stata completata ieri,
quando Marines e truppe afghane si sono ricongiunti con i reparti dell’esercito statunitense
provenienti da nord. Secondo il generale Hodges, che dirige le operazioni militari
nel sud, i talebani sono stati uccisi o si sono dispersi fra la popolazione e l’offensiva
è in gran parte terminata. Tuttavia, l’ufficiale ha avvertito che ci saranno ancora
per settimane “scontri sporadici” in “alcune zone” dove si nascondo gli irriducibili.
La più vasta operazione lanciata dall’inizio dell’intervento del 2001 ha dunque raggiunto
il suo primo obbiettivo ed ora punta a scardinare la guerriglia nella provincia di
Kandahar. I talebani tuttavia continuano a dare prova del loro vigore, come dimostra
l’attentato di ieri Kabul in cui hanno perso la vita 17 persone. Un’azione che aveva
per obiettivo i cittadini indiani per minare la ripresa del dialogo fra India e Pakistan.
Paese, quest’ultimo, che anche oggi si conferma teatro di guerra per le milizie integraliste:
nel nordovest tre persone sono morte in un attacco suicida ad un commissariato di
polizia.
Filippine: militanti di Abu Sayyaf attaccano
villaggio Nuova fiammata di violenze nella turbolenta regione filippina del
Mindanao. All’alba di oggi sono tornati in azione militanti islamici di Abu Sayyaf,
che hanno sferrato un attacco contro il villaggio di Maluso, nella provincia di Basilan,
uccidendo 13 persone e ferendone altre 17. La strage è avvenuta dopo la liberazione
da parte delle Forze di sicurezza del governo di Manila di due ostaggi catturati dai
terroristi nel novembre scorso. La polizia, però, sospetta che l’attentato possa essere
stato una vendetta contro il sindaco del villaggio.
Cina: esplosione da
fuochi d’artificio È di 19 morti e 50 feriti il bilancio dell’esplosione avvenuta
ieri sera in un villaggio della provincia di Guangdong, nel sud della Cina. La deflagrazione
è stata provocata da fuochi d’artificio, durante i festeggiamenti per celebrare il
nuovo anno solare. In seguito all’esplosione, due persone sono state arrestate.
Liberia Una
nuova ondata di scontri tra cristiani e musulmani sta scuotendo da ieri il nord della
Liberia. Il bilancio provvisorio parla di tre vittime e di diverse chiese cristiane
e una moschea andate distrutte. Sul posto sono state inviate truppe di pace dell’Onu
per aiutare la polizia locale a riprendere il controllo del territorio. Secondo fonti
locali, alla base delle violenze ci sarebbe l’uccisione di una giovane studentessa
cristiana. La Liberia è cristiana per due quinti su una popolazione di 3,3 milioni
di persone. Un quinto è di religione musulmana.
Ancora tensioni tra Iran
ed Israele Resta altissima la tensione tra Iran ed Israele. La guida suprema
iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, è tornato ad attaccare gli Stati Uniti per la
loro politica di sostegno allo Stato ebraico ed ha dichiarato che la scomparsa di
Israele “non sarà più difficile del trionfo della rivoluzione iraniana”, avvenuta
nel 1979. Intanto, il governo israeliano sta effettuando una campagna di pressioni
su Washington per ritardare il ritorno dell’ambasciatore Usa in Siria. Tale posizione
è la risposta che Israele intende dare ai rinnovati proclami di amicizia tra Damasco
e Teheran. Lo Stato ebraico, così come gli Stati Uniti, si è detto disposto a riallacciare
i rapporti con la Siria, a patto che questa si sganci dalla politica iraniana. Tuttavia,
il presidente siriano, Assad, ha commentato con irrisione questa richiesta durante
i colloqui avuti con il suo omologo iraniano Ahmadinejad.
Medio Oriente,
scontri Per cinque giorni si sono registrarsi scontri a Hebron, in Cisgiordania,
tra soldati israeliani e palestinesi. Alla base delle violenze le voci secondo le
quali Israele vorrebbe ascrivere al suo patrimonio due luoghi di culto sia per i fedeli
ebrei sia per quelli musulmani.
Usa, riforma sanitaria Gli americani
“non possono aspettare un'altra generazione per agire”. Così presidente degli Stati
Uniti, Barack Obama, è tornato sulla riforma sanitaria, nel tradizionale discorso
del sabato. L’appello di Obama arriva due giorni dopo il vertice alla Casa Bianca
con i repubblicani, nel quale non è riuscito a colmare le distanze tra le posizioni.
Obama continua infatti a premere per un accordo bipartisan che armonizzi i testi di
Senato e Camera, mentre i repubblicani chiedono di ricominciare la discussione con
un nuovo approccio.
Fermati a Londra criminali di guerra serbo-bosniaci Ejup
Ganic, ex membro della presidenza bosniaca, è stato fermato ieri a Londra su richiesta
della polizia della Serbia. L’accusa a suo carico è aver preso parte a crimini commessi
a Sarajevo nel maggio 1992. Intanto, sempre ieri tre ex militari serbi di Bosnia sono
stati arrestati con l’accusa di aver partecipato, nel luglio 1995, al massacro di
Srebrenica, in cui ottomila musulmani furono uccisi dai serbo-bosniaci. (Panoramica
internazionale a cura di Marco Guerra) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 58 E'
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