2010-02-26 15:18:23

Si è fermata a Isola Serafini l'onda nera nel Lambro


La massa oleosa che dal Lambro si è riversata nel Po si è fermata a Isola Serafini. La notizia arriva dal capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, convinto che dalle barriere predisposte lungo il fiume sia sfuggito al massimo il 5-10 per cento. Per Bertolaso è anche molto difficile che gli idrocarburi possano arrivare alla falda acquifera. Nel pomeriggio, comunque, vertice in Prefettura a Milano per fare il punto della situazione. Alessandro Guarasci ha intervistato Gianni Tartari dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr che ha sede a Brugherio, vicino a Monza.RealAudioMP3

R. – Di fatto questa emissione, qui a Monza, nella posizione nord-occidentale, ha determinato poi attraverso il reticolo idrografico tutta una situazione negativa, che si spinge addirittura fino al mare Adriatico.

 
D. – Secondo lei è possibile, come dice Bertolaso, che entro 24 ore gran parte degli idrocarburi, potrebbero essere recuperati?

 
R. – Il problema è quello che non è visibile, cioè quello che si è depositato, quello che si è disperso. Desta preoccupazione perché le migliaia di sostanze organiche di cui queste miscele di petrolio e di gasolio sono costituite è chiaro che non possono essere recuperate e devono essere assorbite dall’ambiente stesso. Il grande dilemma è quanto tempo ci vorrà e quali saranno le conseguenze sulla fauna e sulla flora del fiume.

 
D. – Per l’attività umana quali sono i rischi?

 
R. – L’unico problema è che nella parte terminale del Po, l’acqua viene utilizzata a scopo potabile. Pensi soltanto a Ferrara e a tutto il ferrarese, che adesso si sta attrezzando per vedere l’arrivo dell’onda, chiudere gli impianti per il periodo del passaggio e poi mettere in atto tutti quelli che sono gli strumenti necessari, per riprendere a pescare acqua da distribuire.

 
D. – Forse, però, servono normative più stringenti per alcuni settori industriali che poi sono a ridosso di grossi bacini...

 
R. – Credo che abbiamo tutto già disponibile. D’altronde questo, purtroppo, è un atto vandalico. E’ veramente una cosa inammissibile sul piano culturale.







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