La Caritas portoghese in prima linea contro la povertà
Scoprire nuove forme d’intervento per mettere a fuoco e sradicare i fattori che maggiormente
hanno contribuito all'estensione e alla complessità della povertà. È questo l’obiettivo
delle giornate nazionali dalla Caritas portoghese, dedicate all’Anno europeo per la
lotta alla povertà e all'esclusione sociale, tenutesi il 24 e 25 febbraio a Setúbal.
Nel corso della due giorni gli organizzatori hanno riflettuto in particolare sulla
responsabilità individuale e collettiva dei cittadini, per dare impulso ad azioni
concrete e nuovo vigore al fronte che si batte per avere più giustizia sociale e più
solidarietà. "Al di là dell'indispensabile volontà politica e dell'adempimento responsabile
dei doveri della cittadinanza - si legge in un comunicato della Caritas ripreso dall’Osservatore
Romano - la complessità che, sempre di più, riveste qualsiasi strategia di lotta alla
povertà e all'esclusione sociale esige molta creatività". Le due giornate di riflessione
organizzate a Setúbal, intitolate “Lotta alla povertà e all'esclusione sociale attraverso
cammini di innovazione sociale”, vogliono essere “un contributo che rafforzi il contrasto
alle ingiustizie e alle disuguaglianze sociali che avrà quest'anno in ambito europeo
una particolare rilevanza”. In Portogallo il 18% della popolazione è a rischio povertà,
una cifra certamente elevata che impone uno sforzo collettivo per ridurne i livelli.
La crisi economica scoppiata nel 2009 ha allargato la platea delle persone bisognose
di aiuto coinvolgendo anche il ceto medio. La Caritas diocesana di Setúbal segnala
di aver risposto, solo l'anno scorso, a oltre mille richieste di assistenza fornendo
in molti casi un sostegno economico per pagare le bollette o comprare le medicine.
“Dobbiamo essere capaci - spiega infine Edmundo Martinho, presidente dell'Istituto
di sicurezza sociale e coordinatore nazionale dell'Anno europeo per la lotta alla
povertà e all'esclusione sociale - di assicurare che i nostri bambini crescano in
ambienti familiari liberi da privazioni, di garantire ai nostri anziani condizioni
di vita degne, di rendere possibile l'accesso ai servizi sociali di qualità a tutti
i cittadini, soprattutto ai più vulnerabili, di dimostrare che la povertà e l'esclusione
sociale non sono compatibili con un Paese libero e democratico”. (M.G.)