Le recenti
tragiche uccisioni di cristiani in Iraq sono il segno più grave di un fenomeno di
cristianofobia che coinvolge almeno 25 Paesi. Noi però in occidente continuiamo a
negarlo.
Dobbiamo reagire. Non è una battaglia per difendere l'identità
cristiana ma per tutelare la libertà religiosa di tutti: musulmani, ebrei, induisti
e buddisti. Dalla censura delle notizie che riguardano la Chiesa, alle restrizioni
politiche o amministrative, fino alla distruzione delle chiese o alla violenza fisica,
sono tutti segnali che vanno nella stessa direzione..