Convegno a Trento sull’insegnamento di Chiara Lubich
“Chiara Lubich da Trento al mondo: l’impatto di una storia”, è titolo del convegno,
che si chiude oggi a Trento, dedicato alla fondatrice del Movimento dei Focolari a
due anni dalla sua scomparsa. L’evento, organizzato dall’Università di Trento, vede
la partecipazione di studiosi di vari Paesi che hanno tratteggiato la figura di Chiara
Lubich prendendo in esame i suoi aspetti spirituali, sociali e culturali. “La spiritualità
del Movimento dei Focolari si snoda a partire dalla scoperta di Dio come amore, che
spinge all’amore verso tutti - rivela la sociologa brasiliana, Vera Araujo - e genera
l’unità, che dà come frutto la pace”. Non una pace che è assenza di conflitti, ma
il loro superamento attraverso un’azione positiva, creatrice di armonia, ispiratrice
di rispetto della dignità altrui, della diversità e molteplicità. E’ la cosiddetta
arte di amare, un impegno che richiede l’assunzione delle sofferenze e delle fatiche
del vivere umano sul modello cristiano di Gesù abbandonato e crocifisso. “Il primato
di tale dono di sé – continua Luigi Alice, professore di Filosofia ordinaria dell’Università
di Macerata – esprime il mistero della comunione trinitaria, che riqualifica l’amore
umano”. “Formata nella scuola cristiano-sociale ed influenzata dall’ambiente socialista
umanitario e familiare, la Lubich ha forgiato un impegno a promuovere – conferma Andrea
Leonardi, storico dell’Università di Trento – la felicità di ogni persona che non
può essere disgiunta dalla giustizia sociale”. In campo massmediatico – attesta il
giornalista Giancarlo Zizzola – ecco l’adozione delle nuove tecniche comunicative
come strumento di comunicazione costante di tutto a tutti e di condivisione del bene.
In campo pedagogico, la proposta di un’educazione che promuova l’individuo e la comunità;
in campo economico ecco come l’economia di comunione rappresenti – secondo Luigi Bruni,
economista dell’Università di Milano Bicocca – un paradigma in controtendenza dell’agire
economico, in grado di porre al centro le relazioni interpersonali. Insomma emerge
in tutti i campi, compreso quello politico, artistico, interreligioso ed interculturale,
oltre che scientifico, l’insistente necessaria realizzazione della formazione di uomini
nuovi, forgiati dall’amore e capace di trasformare ogni ambito dell’umano. (Da
Trento, Mariangela Brunet)