Appello dei vescovi Usa per un'approvazione bipartisan della riforma sanitaria
Superare le divisioni per approvare la riforma sanitaria attraverso una collaborazione
bipartisan. Così suona l’appello dei vescovi statunitensi indirizzato al Congresso
americano impegnato nella discussione del nuovo testo presentato dal presidente Obama
il 22 febbraio scorso. “E’ tempo – si legge nel messaggio dei presuli - di mettere
da parte le divisioni e di lavorare per una politica coraggiosa e di lunga prospettiva”.
Nella lettera la Conferenza episcopale ribadisce inoltre il suo appoggio a una riforma
che garantisca a tutti l’assistenza sanitaria e che sia orientata alla difesa della
vita. Al documento firmato dai vertici della Commissione episcopale sulla Giustizia
e lo sviluppo umano hanno fatto eco le associazioni cattoliche sanitarie. Suor Carol,
presidente della Catholic Health Association, afferma che gli americani sono stanchi
della partigianeria ed ha esortato i parlamentari a passare dalle discussioni alla
collaborazione. In una lettera aperta ad Obama e al Congresso, il presidente della
Catholic Medical Association, Leonard Ryback, ha chiesto di cominciare da capo il
processo legislativo lavorando in modo trasversale. Intanto si è registrato un nulla
di fatto al vertice di ieri alla Casa Bianca a cui hanno preso parte i parlamentari
di entrambi gli schieramenti per discutere la modifica del Patient Protection and
Affordable Care Act - il progetto di riforma già approvato dal senato - al fine
di riflettere le tendenze emerse nella bozza approvata alla camera e le “priorità
presidenziali”. Sebbene il progetto passato al Senato sia stato emendato in modo da
evitare finanziamenti pubblici all’aborto, quello alla Camera non porta lo stesso
risultato. Nessuno dei due menziona invece l’assistenza sanitaria agli immigrati.
E come confermano i sondaggi la riforma continua a dividere anche l’opinione pubblica.
Secondo le ultime rilevazioni contrari e favorevoli si attestano a pari merito al
43%. (M.G.)