2010-02-25 15:07:50

L'impegno dell'associazione "Ali per Volare" per la popolazione della Repubblica Democratica del Congo


Portare la speranza laddove ve n’è più bisogno. E’ questa la motivazione che ha spinto l’Ong “Ali per Volare Onlus” a realizzare con soli 45mila euro di bilancio un’ambiziosa missione umanitaria in Repubblica Democratica del Congo. La missione intitolata "Cuore per la vita" ha permesso di vaccinare circa 22mila persone nei villaggi dei pigmei e dei Bantu della regione di Likouala. In passato questa piccola associazione siciliana si era già adoperata per la costruzione di due orfanotrofi in Congo Brazzaville e a Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo. Stamani, presso la Camera dei Deputati a Roma è stato presentato il reportage ‘Sud chiama Sud’ firmato dal fondatore di "Ali per Volare Onlus", il cantautore Rino Martinez, Stefano Leszczynski lo ha intervistato:RealAudioMP3

"Una realtà davvero sconcertante, perché quei territori ancora oggi sono oggetto di attenzioni anche di molte realtà che nel mondo tendono a sfruttare una serie di materie prime come il legno e i minerali. Per utilizzare queste risorse si vogliono mandare via i popoli che sono legittimati a vivere in quei luoghi. Mandarli via significa anche ucciderli, purtroppo. Quindi, noi tendiamo la mano a loro e diciamo al mondo intero: puntiamo i riflettori su questo mondo dell’Africa equatoriale che sta morendo senza la nostra attenzione".
 
Una missione, quella portata avanti dai membri dell’associazione "Ali per Volare", che è stata definita “una goccia nel mare”. Una goccia tuttavia fondamentale per la vita di migliaia di bambini, donne e uomini che ogni giorno rischiano di morire per malattie che nel mondo sviluppato sono ormai considerate banali. Una strage silenziosa che avviene sotto gli occhi della comunità internazionale e che rischia di portare all’estinzione i popoli indigeni della grande foresta equatoriale. Il commento di mons. Salvatore Di Cristina, arcivescovo di Monreale e sostenitore dell’iniziativa:

 
"E’ molto significativo il titolo che si è voluto dare a questa manifestazione: ‘Sud chiama Sud’. E’ il Sud povero che chiama il Sud anch’esso povero ma che nel rapporto ha qualcosa da dare. Purtroppo, l’Africa è stata nel passato oggetto di molta attenzione, ma era un’attenzione molto interessata, quella europea in particolare. Oggi sarebbe il caso di cambiare completamente registro".







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