Il ruolo delle donne al centro del Forum contadino promosso dall'Ifad
Si è svolto in questi giorni a Roma il terzo Forum dei Contadini promosso dall’Ifad,
il Fondo Internazionale dell’Onu per lo Sviluppo Agricolo. Hanno partecipato più di
settanta leader delle associazioni contadine, in rappresentanza di milioni di piccoli
agricoltori di tutti i continenti. Al centro dei lavori il crescente ruolo delle
donne nell’ambito della sicurezza alimentare. A questo proposito Lucas Duran
ha intervistato Elisabeth Atangàna, camerunense, presidente delle Organizzazioni
contadine dell’Africa centrale:
R. - L’implication
et la participation... La partecipazione delle donne in qualità di rappresentanti
delle Organizzazioni contadine è aumentata dal 9 a quasi il 40 per cento. Inoltre,
i singoli Stati hanno avviato forme di confronto con le Organizzazioni stesse sul
modello di dialogo introdotto dall’Ifad. Naturalmente restano altri aspetti da migliorare.
D.
– Al di là delle percentuali, perché è così importante che le donne acquisiscano un
ruolo maggiore nella leadership in campo agricolo?
R.
- L’intérêt porté aux femmes… Interessarsi alla posizione delle donne significa
innanzitutto riconoscere il loro ruolo insostituibile in materia di sicurezza alimentare.
in Africa: per esempio le donne rappresentano almeno il 60 per cento della forza
lavoro in agricoltura e sono loro che garantiscono l’apporto alimentare nei mercati
e all’interno delle famiglie. Le donne conoscono bene i problemi concreti legati al
lavoro agricolo, di conseguenza il loro contributo corrisponde ai veri bisogni della
comunità di appartenenza, per questo è importante che vi sia una rappresentanza femminile.
D.
– Quali sono i problemi maggiori che incontrano le donne dell’Africa centrale impegnate
in agricoltura e in che cosa si differenziano da quelli incontrati dai loro colleghi
uomini?
R. - Je pourrais dire que le femmes et les
hommes… Si potrebbe dire che i problemi incontrati in agricoltura sono gli
stessi per gli uomini e per le donne: ma in realtà le donne si confrontano con questioni
più cruciali proprio per il ruolo centrale che esse hanno nel condurre la quotidianità
famigliare. Spesso le donne hanno un accesso minore o limitato alle risorse di produzione
come per esempio il credito o la proprietà delle terre. A questo si aggiunge la durezza
del lavoro, si pensi solamente al trasporto dell’acqua per lunghi tragitti: un’incombenza
che da sempre è riservata quasi esclusivamente alle donne e ai bambini. In questo
senso occorre lavorare permettendo così alle donne di migliorare la loro capacità
di produzione.
D. – Qual è in generale l’attitudine
degli uomini di fronte all’accresciuta presenza delle donne nelle Organizzazioni contadine?
R.
- Culturellement il y a quelque pesanteur.… Esiste certamente ancora un
blocco culturale. In particolare in materia di leadership i fatti però parlano chiaro:
i risultati seguiti a livello di benessere famigliare grazie ad un maggior riconoscimento
del ruolo delle donne non lasciano dubbi sulla qualità del loro apporto. Il loro impegno
deve essere incoraggiato e deve poter diventare un modello per gli stessi uomini e
per stimolare altre donne a intraprendere lo stesso cammino. In definitiva bisogna
far capire agli uomini che va superato il tradizionale modello famigliare per adottarne
uno che integri le funzioni che possono essere ricoperte dalle donne.
D.
– Quanto sono importanti, sulla base della sua esperienza, questo tipo di forum e
quali sono le domande che le fanno le donne contadine una volta che rientra dopo un
meeting internazionale nel suo Paese?
R. - La première
question c’est … La prima domanda che mi viene rivolta è che cosa ci porti
di concreto. I meeting internazionali sono importanti, questo Forum ha permesso di
stabilire il legame tra Ifad e Organizzazioni contadine. Una base che permette di
delineare le questioni politiche da sottoporre ai governi ma anche le tante questioni
pratiche che riguardano le famiglie nel loro insieme e principalmente le donne per
il ruolo che svolgono. Una questione veramente molto importante è quella dell’accesso
al credito. Oggi la micro-finanza da sola non basta più anche perché a volte le clausole
connesse non sono adattate ai bisogni agricoli. Occorre, quindi, migliorare la funzionalità
della micro-finanza e individuare altri meccanismi che possano meglio sostenere i
progetti agricoli delle donne.