2010-02-24 15:21:11

Premio Niwano per la pace all'indiana Bhatt per la sua opera in favore delle lavoratrici povere


E’ l’indiana Ela Ramesh Bhatt la vincitrice del 27.mo premio Niwano per la pace. Nata nel 1933 e seguace della filosofia di Ghandi, la Bhatt, detta “la rivoluzionaria gentile”, è la fondatrice della Self-Employed Women’s Association (Sewa), un movimento di lavoratrici fondato nel 1972 ad Ahmedabad, in India, che oggi conta 1.200mila associate, per lo più lavoratrici autonome e povere. Il Sewa mira a organizzare le donne lavoratrici e le loro famiglie per ottenere pieno impiego e fiducia in se stesse attraverso l'autosufficienza sul piano economico. L'obiettivo è di educare le donne ad essere in prima persona la guida del loro movimento, attraverso il quale diventino forti e visibili e possano assumere la leadership del cambiamento sociale. Nel 1974 ha foondato la Sewa Cooperative Bank, della quale ora fanno parte tre milioni di donne, e successivamente la International Alliance of Home-based Workers (HomeNet), Street Vendors (StreetNet) e la Women in Informal Employment: Globalizing Organizing. Per decenni è stata membro della Fondazione Rockfeller e attualmente fa parte del Consiglio degli anziani, promosso insieme con Nelson Mandela. La Niwano Peace Foundation - riferisce l'agenzia AsiaNews - è stata fondata nel 1978 per contribuire alla costruzione di un mondo di pace in campi quali religione, filosofia, cultura, scienza. Grazie a donazioni di miliardi di yen, la fondazione organizza attività culturali e scambi internazionali e conferisce ogni anno il Niwano Peace Prize a persone e associazioni che promuovono la pace e il dialogo interreligioso. Per la scelta del candidato, il cui prestigio deve essere riconosciuto in tutto il mondo, la fondazione delega circa 700 persone di diverse religioni provenienti da 125 Paesi e un comitato composto da 12 leader religiosi impegnati a favore della pace e della cooperazione interreligiosa. La Fondazione è legata all'opera di Nikkyo Niwano, figura di rilievo della spiritualità giapponese, che nel 1938 ha fondato l'organizzazione buddista laica Rissho Kosei Kai. Il movimento mira a un rinnovamento dell'insegnamento del buddismo amida e unisce profonda spiritualità, impegno sociale, promozione della pace, dialogo tra le religioni. Tra i vincitori delle passate edizioni ci sono l’arcivescovo brasiliano Helder Camara, il pastore Philip A. Potter, segretario del Consiglio mondiale delle Chiese, il cardinale Paulo Evaristo Arns, il villaggio Neve Shalom fondato insieme da palestinesi e israeliani e il principe giordano El Hassan bin Talal. La cerimonia di premiazione avverrà il 13 maggio a Tokyo. La vincitrice riceverà un attestato, una medaglia e 20 milioni di yen. (R.P.)







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