Nelle Filippine, siccità e black-out energetici causati dal fenomeno climatico "El
Niño"
Prosegue l’emergenza siccità nel nord delle Filippine a causa del fenomeno climatico
del Niño. Oltre 2,5 milioni di tonnellate di riso e grano sono andate perse dall’inizio
dell’anno. I danni per il settore agricolo sono stimati in oltre 25 milioni di euro,
ma potrebbero raggiungere quota 300 milioni se il fenomeno continuerà fino a luglio.
La siccità ha colpito anche il resto del Paese, con continui blackout energetici nelle
città industriali e razionamento dell’acqua potabile. Per far fronte alla calamità
il presidente delle Filippine, la signora Gloria Macapagal-Arroyo, ha chiesto alle
compagnie energetiche di aumentare l’erogazione di acqua ed energia in favore delle
regioni agricole. Sono stati stanziati inoltre circa 15 milioni di euro in aiuti per
i contadini e i pescatori di 14 province del nord. In questi giorni la Chiesa ha organizzato
raccolte di fondi nelle varie parrocchie per aiutare gli agricoltori più colpiti.
"Dobbiamo avere fiducia nella provvidenza - ha affermato mons. Jacinto A. José, vescovo
della diocesi di Urdaneta - e fare tutto il possibile per affrontare gli effetti
provocati da El Niño”. Il ritorno di “El Niño” – ricorda AsiaNews - era già stato
annunciato in agosto dai ricercatori britannici del Met Office Hadley Centre for Climate
Prediction and Research, che avevano previsto l’arrivo del fenomeno nei primi mesi
del 2010. Tale fenomeno è ciclico e si manifesta ogni due - sette anni con un aumento
di temperatura di 0,5 C°-1,5 C° delle acque dell’Oceano Pacifico orientale, di solito
molto fredde. Questo cambiamento provoca un’alterazione delle normali correnti oceaniche
portando siccità nell’area asiatica e africana e piogge torrenziali nel continente
sudamericano. (A.L.)