Al via a Ginevra la Conferenza mondiale contro la pena di morte
Da oggi al 26 febbraio, la IV Conferenza mondiale contro la pena di morte riunisce
a Ginevra politici, attivisti, avvocati ed esperti per un ampio dibattito strutturato
in sessioni plenarie, tavole rotonde e laboratori. Nelle plenarie saranno affrontati
alcuni aspetti essenziali relativi all’abolizione universale della pena capitale,
quali il ruolo delle organizzazioni internazionali - in particolare delle Nazioni
Unite - nella lotta abolizionista, e le prossime sfide, con particolare riferimento
alla situazione negli Stati Uniti, in Giappone, Cina e Iran. Le tavole rotonde focalizzeranno
problematiche concernenti l’applicazione della pena capitale (discriminazione razziale
e sociale, protezione dei gruppi più vulnerabili quali i minorenni e i disabili mentali,
ruolo delle religioni, giustizia riparativa in sostituzione della morte), e alcune
situazioni regionali (Medio Oriente e Africa del Nord, Africa Subsahariana, Asia,
Caraibi). Obiettivo dei laboratori è quello di promuovere un confronto su strategie
e strumenti volti a rendere più efficaci le mobilitazioni abolizioniste. Alla sessione
inaugurale prenderanno la parola il primo ministro spagnolo, José Luis Fernández Zapatero,
presidente di turno dell’Ue, il senatore francese Robert Badinter, autore della legge
sull’abolizione della pena di morte in Francia, ed esponenti di organizzazioni internazionali.
Tra le organizzazioni invitate a partecipare ai lavori figura la Comunità di Sant’Egidio,
rappresentata dal portavoce Mario Marazziti. Nella giornata conclusiva è prevista
una cerimonia solenne alla quale interverranno, tra gli altri, l’Alto Commissario
dell’Onu per i diritti umani, Navanethem Pillay, Sr. Helen Prejean, la religiosa statunitense
figura simbolo dell’abolizionismo, l’iraniana Shirin Ebadi, Nobel per la pace 2003
e Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. (M.V.)