Nigeria: i cristiani lanciano un appello per le popolazioni di Jos colpite dalla violenza
L’Associazione dei Cristiani della Nigeria (Can) dei 19 Stati del nord del Paese ha
lanciato un appello per aiuti urgenti alle popolazioni colpite dalle violenze settarie
che lo scorso gennaio hanno insanguinato la città di Jos, capoluogo dello Stato del
Plateau. In un comunicato pubblicato sul quotidiano nigeriano “Daily Champion” e ripreso
dall’agenzia Apic, l’associazione che riunisce le principali confessioni cristiane
della Nigeria chiede inoltre al governo centrale e a quello dello Stato di Plateau
di risarcire le vittime degli scontri e di quelli precedenti del 2008. Il testo,
firmato del presidente della sezione nord del Can, mons. Peter Yariyok Jatau, arcivescovo
emerito di Kaduna, e dal segretario generale Elder Saidu Dogo, invita tutti i suoi
membri, ma anche le Ong e altre organizzazioni a inviare al più presto aiuti umanitari
(vestiti, cibo ecc…) agli sfollati. Gli esponenti cristiani esortano inoltre tutti
i nigeriani “a vivere in pace gli uni con gli altri” ed il governo di Abuja a un atteggiamento
“attivo e incisivo” contro i conflitti etnico-religiosi che periodicamente scuotono
il Paese. In questo senso essi invitano i dirigenti del Paese ad assicurare alla giustizia
tutte le persone implicate in questi scontri. La nota ribadisce quindi la ferma condanna
dei fatti di Jos e punta il dito contro le autorità dello Stato settentrionale di
Bauchi, uno degli Stati che ha registrato il maggior numero di violenze interreligiose
in Nigeria. A preoccupare i leader cristiani è in particolare una recente mozione
parlamentare approvata a larga maggioranza che chiede l’espulsione di tutti i cittadini
originari dello Stato del Plateau. Una misura, denuncia il comunicato del Can, “antipatriottica
e che alimenta le divisioni”. Gli scontri tra cristiani e musulmani a Jos, già teatro
in passato di violenze analoghe, sono scoppiati – lo ricordiamo - il 17 gennaio e
hanno causato più di 200 morti oltre a ingenti danni materiali. I leader cristiani,
ma anche diversi esponenti musulmani nigeriani, hanno ripetutamente denunciato come
dietro a questi scontri ricorrenti si celino in realtà motivazioni politiche ed economiche.
(L.Z.)