Le Camilliane celebrano il centenario della morte della loro fondatrice, la Beata
Vannini
“Un pensiero speciale rivolgo alle Figlie di San Camillo, che si apprestano a celebrare
il centenario della morte della loro Fondatrice, la Beata Giuseppina Vannini”. Così
domenica scorsa il Santo Padre ha salutato le religiose camilliane presenti in piazza
San Pietro, ricordando l’inizio delle celebrazioni, al via proprio oggi, per i cento
anni della nascita al cielo della loro fondatrice. Un calendario di eventi molto fitto
che interesserà tutte le strutture (per lo più ospedali, dispensari e centri di accoglienza)
presenti nel mondo. A cominciare dalla casa generalizia di Grottaferrata, dove questa
mattina il cappellano, padre Rodolfo Girdardello, ha celebrato la messa davanti ad
un centinaio di fedeli provenienti dall’Ospedale di Roma e dalla scuola per infermieri
di Rieti, entrambi intitolati alla fondatrice. In Portogallo, oggi pomeriggio, mons.
Jacinto Botelho, vescovo di Lamego presiederà la messa nella Cattedrale, mentre a
Tblisi, in Georgia, mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico per i cattolici
di rito latino nel Caucaso, ricorderà la beata Vannini insieme ai padri camilliani.
Nelle Filippine, sarà il cardinale Ricardo Jamin Vidal, arcivescovo di Cebu, ad aprire
l’anno giubilare. In Messico, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal cardinale
Juan Sandoval Íñiguez, arcivescovo di Guadalajara, in Perù dal cardinale Juan Luis
Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima. La fondatrice è stata ricordata oggi anche nel
paese natale di San Camillo de Lellis, Bucchianico, con una messa presieduta da mons.
Domenico Scotti, vescovo di Trivento. La Fondatrice delle Figlie di San Camillo venne
elevata agli onori degli altari il 16 ottobre 1994 da papa Giovanni Paolo II. Oggi
le religiose operano in quattro continenti: Europa, Asia, Africa ed America. “Insieme
con il beato padre Luigi Tezza, istituì una famiglia religiosa femminile in funzione
dell’apostolato cristiano nell’ambiente della sanità” spiega la Superiora generale,
Madre Laura Biondo. “Nelle sue intenzioni, questa compagnia di umili e coraggiose
testimoni del Vangelo, da lei guidate, doveva costituire una punta di diamante nel
settore della pastorale sanitaria”, ha aggiunto la religiosa. “Oggi ne apprezziamo,
giorno dopo giorno, la ragione profonda di quella intuizione, tipica del “genio” femminile:
e cioè la costituzione di un gruppo di donne cristianamente ispirate e apostolicamente
impegnate secondo le linee dettate da San Camillo de Lellis”. (A cura di Davide
Dionisi)