Incontro dei vescovi del sudest europeo sui diritti delle minoranze cattoliche
“Diritti e doveri delle minoranze cattoliche nei Paesi del Sud-Est Europa”. Questo
il filo conduttore dell’Incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali del Sud-Est
Europa, che si svolgerà quest’anno a Chişinău (Repubblica Moldava) dal 25 al 28 febbraio
su invito del vescovo locale, mons. Anton Cosa. Nove – informa un comunicato del Consiglio
delle conferenze episcopali europee (Ccee) ripreso dall'agenzia Sir - saranno i Paesi
rappresentati: Albania, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Grecia, Moldavia, Romania,
la Conferenza episcopale internazionale Ss. Cirillo e Metodio e la Turchia. Nel corso
dell’incontro interverranno anche il presidente del Ccee, il cardinale Péter Erdő,
arcivescovo di Esztergom-Budapest, il nunzio apostolico in Romania e nella Repubblica
Moldava, mons. Francisco-Javier Lozano e l’Osservatore permanente della Santa Sede
presso il Consiglio d’Europa, mons. Aldo Giordano. ”Attraverso questo incontro - afferma
il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo - vogliamo analizzare la peculiare
situazione della Chiesa cattolica in quei paesi in cui siamo minoritari, non solo
per parlare dei diritti che ci sono dovuti al pari di qualsiasi altra istituzione
localmente riconosciuta, ma soprattutto per verificare il contributo specifico che
i cattolici possono e devono portare alla realizzazione del bene comune delle nostre
società”. I presuli analizzeranno insieme anche “il rapido cambiamento in atto” nelle
loro società, “già ampiamente provate in passato” ed “oggi insidiate da un processo
di secolarizzazione incontrollato, che, seppur diverso da Stato a Stato, presenta
elementi comuni”. “Oggi, ad esempio – aggiunge il cardinale Puljic -, le famiglie
nei nostri paesi devono far fronte a nuovi problemi, precedentemente poco conosciuti,
quale la disoccupazione, l’emigrazione, l’alcolismo, la droga e l’aborto. In questo
contesto, la Chiesa cattolica è chiamata a favorire il mantenimento dei valori tradizionali
dei nostri popoli, riproporli e rafforzarli”. L’incontro prevede anche una serie di
visite a diverse realtà ecclesiali della Repubblica moldava: la Casa della provvidenza,
centro sociale pastorale della Diocesi che gestisce una mensa per i meno abbienti
con 100 pasti al giorno; una scuola materna e una casa di accoglienza per studenti
universitari; la parrocchia di Stauceni, poco fuori della capitale, che gestisce anche
una scuola materna ed una casa di accoglienza per i poveri; e il Cenacolo “Regina
Pacis”, struttura di accoglienza per ragazzi di strada che hanno iniziato un cammino
di fede. Si occupa anche dell’accoglienza e del reinserimento sociale delle vittime
del traffico di persone. (R.P.)