Raid Nato in Afghanistan: uccisi per errore oltre 30 civili
Sono almeno 33 le persone uccise per errore in un raid condotto ieri dalla Nato, nella
provincia afghana centrale di Daykundi. Ad affermarlo, il Consiglio dei ministri di
Kabul in un comunicato di dura condanna dell'incidente. Inoltre, almeno 14 persone
sono morte oggi in un attentato suicida avvenuto nella provincia orientale afghana
di Nagarhar. Tra le vittime, si è appreso, vi è anche un ex capo della polizia locale.
L'attentato è avvenuto quasi alla frontiera con il Pakistan, a ridosso della Khyber
Agency pakistana. Il servizio è di Salvatore Sabatino: Ingiustificabile.
Così il governo di Kabul si è espresso sull’ennesima uccisione di civili da parte
del contingente internazionale presente in Afghanistan. In un comunicato, il Consiglio
dei ministri sollecita le forze Nato a coordinarsi meticolosamente e ad esercitare
la massima attenzione prima di condurre qualsiasi operazione militare, in modo "da
evitare ogni possibile errore che possa procurare danni ai civili". Il raid aereo,
condotto nella notte, ha preso di mira un convoglio composto da tre pullmini che si
spostava dalla provincia di Helmand verso quella di Uruzgan. Secondo alcune fonti
locali, le vittime sarebbero tutte appartenenti alla stessa famiglia, in fuga proprio
dalle operazioni militari che la Nato sta conducendo nell’area contro i talebani.
Tra le vittime ci sarebbero anche quattro donne ed un bambino. Elemento, questo, che
rischia di far precipitare ulteriormente la situazione e far aumentare i rischi per
i militari del contingente Nato presenti nell’area. Si teme, infatti, una risposta
violenta da parte della popolazione locale, già piagata dalla situazione d’instabilità
che vive il Paese. Intanto, proseguono le operazioni militari finalizzate a colpire
i talebani. Ieri, il generale americano Petraeus, comandante delle forze Usa in Iraq
e Afghanistan, ha detto che l'offensiva di Marjah sta portando a buoni risultati,
nonostante la resistenza trovata sia maggiore rispetto alle previsioni. Petraeus ha
comunicato, inoltre, che la campagna militare in corso potrebbe avere una durata di
un anno e mezzo, trattandosi di un primo capitolo di un’operazione molto più complessa
di quella attualmente in corso. Da segnalare, infine, una notizia che giunge da Bruxelles.
L'ambasciatore italiano, Ettore Sequi, non sarà confermato nell'incarico di inviato
speciale dell’Ue in Afghanistan, che andrà invece all'ex ministro degli Esteri lituano,
Vigaudas Usackas.