2010-02-22 13:23:41

Festa della Cattedra di San Pietro. Il Papa: è il potere della verità e dell'amore


La Chiesa celebra oggi la festa della Cattedra di San Pietro, un’importante ricorrenza liturgica che pone in luce il ministero del Vescovo di Roma al servizio dell’unità dei discepoli di Cristo. Ce ne parla Sergio Centofanti:RealAudioMP3

 
La "cattedra", letteralmente, è il seggio fisso del vescovo, posto nella chiesa madre di una diocesi, che per questo viene detta "cattedrale", ed è il simbolo dell’autorità del vescovo e, in particolare, del suo "magistero", cioè dell’insegnamento evangelico che egli, in quanto successore degli Apostoli, è chiamato a custodire e trasmettere alla Comunità cristiana. La Cattedra di Pietro simboleggia, dunque, l’autorità del Vescovo di Roma che presiede alla comunione universale della carità, tutelando la varietà legittima delle Chiese particolari e vegliando affinché ciò che è particolare, non solo non danneggi l’unità, ma piuttosto la serva. Il Primato del Papa – spiega Benedetto XVI – non è perciò un potere secondo le modalità di questo mondo ma si inserisce nella sequela di Cristo:

 
“È il potere del bene – della verità e dell'amore, che è più forte della morte. Sì, è vera la sua promessa: i poteri della morte, le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa che Egli ha edificato su Pietro (cfr Mt 16, 18) e che Egli, proprio in questo modo, continua ad edificare personalmente”. (Omelia del 29 giugno 2006)

 
La Chiesa – sottolinea il Papa - è sempre Chiesa di Cristo e non di Pietro che svolge il suo ruolo con le sue fragilità umane nella consapevolezza che Cristo è la roccia:

 
“Così anche nel ministero di Pietro si rivela, da una parte, la debolezza di ciò che è proprio dell'uomo, ma insieme anche la forza di Dio: proprio nella debolezza degli uomini il Signore manifesta la sua forza; dimostra che è Lui stesso a costruire, mediante uomini deboli, la sua Chiesa”. (Omelia del 29 giugno 2006)

 
Benedetto XVI chiede il sostegno della preghiera:

 
“Questa festa mi offre l’occasione per chiedervi di accompagnarmi con le vostre preghiere, perché possa compiere fedelmente l’alto compito che la Provvidenza divina mi ha affidato quale Successore dell’apostolo Pietro”. (Angelus del 22 febbraio 2009)







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