Nell’ultima settimana uccisi 5 cristiani a Mossul. Ai nostri microfoni l’arcivescovo
della città irachena
Non si ferma in Iraq il vero e proprio stillicidio che sta colpendo la comunità cristiana
della città di Mossul e che ha fatto registrare cinque omicidi in sei giorni. Ieri
è stata trovata l’ultima vittima, un cristiano-ortodosso di 57 anni rapito una settimana
fa nel quartiere settentrionale di Al-Habda. Due giorni fa le autorità hanno voluto
incontrare i vescovi locali per parlare delle ripetute violenze contro i cristiani.
Lo racconta, al microfono di Fausta Speranza, l’arcivescovo dei siro-cattolici
di Mossul, Basile Georges Casmoussa:
R. – We bishops
of Mosul City were to visit civil governor and … Noi vescovi di Mossul abbiamo
avuto un incontro con il governatore locale. Abbiamo parlato con lui e con il capo
della polizia sulla situazione dei cristiani, in particolare a Mossul. Siamo stati
molto determinati nell’identificare le responsabilità delle autorità locali e centrali
in merito alla sicurezza dei cittadini, in particolare dei cristiani. Siamo stati
ascoltati con disponibilità. La sera stessa dell’incontro la televisione locale ha
trasmesso un ampio programma su questo problema. Il governatore ha parlato pubblicamente
del nostro incontro e ha fatto un’ottima dichiarazione. Sappiamo anche che in sede
di governo ci sono stati dibattiti proprio sulla situazione dei cristiani.
D.
– A parte il messaggio alla popolazione che sicuramente è importante, davvero significativi
sono i fatti: cosa può fare il governo?
R. – They
promised us to reinforce security, to put soldiers … Ci hanno promesso di
rafforzare la sicurezza, di disporre soldati e polizia nei quartieri dove vivono i
cristiani. Il problema è che a Mossul non c’è un quartiere specifico nel quale vivono
i cristiani. I cristiani e le loro case sono sparsi in tutta la città! Quello che
è veramente necessario è che il governo punisca chi commette queste azioni, perché
l’unica forza che noi abbiamo è il diritto. E in questo momento il diritto non c’è!
Tutti gli uomini politici e tutti i partiti politici sono impegnati nella campagna
elettorale …
D. – Quali sono i sentimenti della comunità
cristiana?
R. – Now, there are many families who
leave Mosul to come into Christian cities … Ci sono molte famiglie che abbandonano
Mossul per rifugiarsi nelle città cristiane attorno a Mossul o nel Kurdistan. Proprio
oggi ho incontrato alcune famiglie che vogliono andare via … Come ho detto, è necessario
l’intervento del governo. E' necessario anche un incontro con il primo ministro, a
Baghdad, per parlare con lui di questo problema. Siamo in attesa di questo incontro.
Ma tutte le nostre chiese rimangono aperte a Mossul. Dobbiamo continuare la nostra
vita normale, nonostante questa situazione!