Presentato l'Annuario Pontificio 2010 al Papa: aumentano i fedeli cattolici e i sacerdoti
nel mondo, in particolare in Asia e Africa
Aumentano i cattolici nel mondo e così i sacerdoti e i seminaristi, in particolare
in Asia e Africa: è quanto emerge dai dati dell’Annuario Pontificio 2010, presentato
questa mattina al Papa dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e da mons.
Fernando Filoni, sostituto alla Segreteria di Stato per gli Affari Generali. La redazione
del nuovo Annuario è stata curata da mons. Vittorio Formenti, incaricato dell’Ufficio
Centrale di Statistica della Chiesa, dal prof. Enrico Nenna e dai loro collaboratori.
Il complesso lavoro di stampa è stato invece curato da don Pietro Migliasso, dal comm.
Antonio Maggiotto e dal comm. Giuseppe Canesso, rispettivamente direttore generale,
direttore commerciale e direttore Tecnico della Tipografia Vaticana. I dati statistici,
riferiti all’anno 2008, forniscono un’analisi sintetica delle principali dinamiche
riguardanti la Chiesa Cattolica nelle 2.945 circoscrizioni ecclesiastiche del pianeta.
Il volume sarà prossimamente in vendita nelle librerie. Il servizio di Sergio
Centofanti:
Il Papa ha
espresso la sua gratitudine per il dono dell'Annuario, manifestando vivo interesse
per i dati illustrati che mostrano un aumento complessivo dei cattolici nel mondo:
nel 2008 sono stati registrati un miliardo e 166 milioni di fedeli battezzati, con
un incremento di 19 milioni (+1,7%) rispetto all’anno precedente. Anche considerando
la crescita della popolazione mondiale a 6 miliardi e 700 milioni di persone si osserva
un lieve aumento percentuale dell’incidenza dei cattolici a livello planetario (dal
17,33 al 17,40 per cento).
In aumento anche i vescovi
passati da 4.946 a 5.002 tra il 2007 e il 2008 (+1,13%). L’incremento è stato significativo
in Africa (+ 1,83%) e nelle Americhe (+ 1,57%), mentre in Asia (+1,09%) e in Europa
(+ 0,70%) i valori si collocano sotto la media complessiva. L’Oceania registra nello
stesso periodo un tasso di variazione di –3%. Tali dinamiche differenziate non hanno
però causato sostanziali variazioni nella distribuzione dei vescovi per continente.
Evoluzione
positiva, ma moderata (e comunque attorno all’1% nel periodo 2000 – 2008) anche per
i sacerdoti, sia diocesani che religiosi, aumentati nel corso degli ultimi nove anni,
da 405.178 nel 2000 a 408.024 nel 2007 e a 409.166 nel 2008. La distribuzione del
clero tra i continenti, nel 2008, è caratterizzata da una forte prevalenza di sacerdoti
europei (47,1%), quelli americani sono il 30%; il clero asiatico incide per il 13,2%,
quello africano per l’8,7% e quello nell’Oceania per l’1,2%. Tra il 2000 e il 2008
non è variata l’incidenza relativa dei sacerdoti in Oceania; è invece cresciuto il
peso sia del clero africano, sia di quello asiatico e dei sacerdoti americani, mentre
il clero europeo è vistosamente sceso dal 51,5 al 47,1%.
Tra
le figure di operatori religiosi che affiancano l’attività pastorale dei vescovi e
dei sacerdoti, le religiose professe costituiscono il gruppo di maggior peso numerico.
Tali religiose, che nel Mondo erano 801.185 nell’anno 2000, diminuiscono progressivamente,
tanto che al 2008 se ne contavano 739.067 (con una diminuzione relativa nel periodo
del 7,8%). Va rilevato che i gruppi più numerosi di religiose professe si trovano
in Europa (40,9%) e in America (27,5%) e che le contrazioni di maggior rilievo si
sono manifestate ugualmente in Europa (- 17,6%) e in America (- 12,9%), oltre che
in Oceania (- 14,9%), mentre in Africa e in Asia si hanno dei notevoli aumenti (+
21,2% per l’Africa e + 16,4 per l’Asia), che controbilanciano l’anzidetta diminuzione,
ma non sino al punto di annullarla.
A livello globale,
il numero dei candidati al sacerdozio è aumentato, passando da 115.919 nel 2007 a
117.024 nel 2008. Complessivamente nel biennio si è avuto un tasso di aumento di circa
l’1%. Tale variazione relativa è stata positiva in Africa (3,6%), in Asia (4,4%) e
in Oceania (6,5%), mentre l’Europa ha fatto registrare un calo del 4,3%. L’America
presenta invece una situazione di quasi stazionarietà.
Nel
2009 sono state erette dal Papa 8 nuove Sedi Vescovili ed una Prelatura; sono state
elevate una Prelatura a Diocesi e 3 Prefetture a Vicariati Apostolici. In tutto sono
stati nominati 169 nuovi Vescovi.
Per un commento di
questi dati, ascoltiamo padre Bernardo Cervellera, direttore dell’agenzia missionaria
AsiaNews. Innanzitutto l’aumento dei cattolici nel mondo:
R. – Questa è
una cosa importante, perché mostra che la Chiesa cattolica, la proposta della Chiesa
cattolica, la testimonianza cristiana, è ancora viva ovunque nel mondo.
D.
– Aumentano sacerdoti e seminaristi, soprattutto in Africa e Asia…
R.
– Questa crescita della Chiesa avviene effettivamente e soprattutto in Africa e in
Asia. Questo è un fenomeno che è ormai presente da tantissimo tempo. Io conosco di
più l’Asia ed effettivamente le comunità asiatiche sono decise, entusiaste, contente
della loro fede e sono poi desiderose di comunicare la fede, tanto più che in Paesi
come l’Africa e l’Asia acquisire la fede cristiana vuol dire proprio trasformare la
propria vita, avere una nuova dignità, entrare in un rapporto comunitario che non
è più quello tribale, che soffoca l’individualità, ma apre invece ad una creatività
nuova della persona. Per tutti questi motivi trovo che sia quasi ovvio che ci sia
un’enorme crescita in Africa e in Asia e con punte veramente molto, molto grandi.
D.
– Un incremento anche in situazioni difficili…
R.
– Un incremento anche in situazioni difficili, perché questi Paesi sono segnati da
guerre, da difficoltà, da persecuzioni, da mancanza di libertà religiosa. La qualità
umana che, però, offrono le testimonianze dei cristiani è affascinante proprio per
questo. Se guardo a questo mondo globalizzato asiatico ed africano, cosa vedo? Vedo
che, se alla fin fine non c’è la proposta della dignità che viene dalla fede e se
non c’è la proposta di una comunità che sia interessata anche al mondo e a trasformare
la società, in fondo questi africani e questi asiatici hanno soltanto il modello materialistico
come unico possibile ideale per la loro vita, che è un po’ poco.
D.
– Si conferma, invece, il calo vistoso in Europa…
R.
– Il calo in Europa, trovo che sia effettivamente dovuto moltissimo al fatto che in
Europa il secolarismo è diventato veramente molto, molto forte. Un secolarismo che
è penetrato ormai anche nelle famiglie, per cui tantissimi genitori non hanno più
cura di trasmettere ai loro figli i valori cristiani, la fede cristiana. Secondo me
ci aspetta ancora un ventennio di giovani che cresceranno con una pochissima influenza
del cristianesimo. Se poi teniamo presente la forza che hanno i media non cristiani
in questo mondo, appare chiaro che i giovani sentono pochissimo la testimonianza dei
cristiani, sentono pochissimo l’annuncio cristiano. E’ dunque davvero necessaria una
nuova evangelizzazione dell’Europa!