2010-02-20 14:57:53

L’Onu chiede più fondi per la ricostruzione di Haiti


Nuovo appello delle Nazioni Unite per l'emergenza post-terremoto ad Haiti. L’Onu ha alzato la richiesta iniziale chiedendo un contributo di un miliardo e mezzo di dollari a favore di tre milioni di haitiani, circa un milione e 200.000 sfollati che necessitano con urgenza alloggi temporanei e strutture sanitarie e due milioni che hanno bisogno di cibo. Secondo quanto riferisce la Misna, la somma è finalizzata a coprire le necessità di base dei sopravvissuti per il 2010, oltre a rilanciare il settore agricolo e a promuovere programmi per creare posti di lavoro. Nel corso di una conferenza stampa alla presenza del Segretario generale Ban Ki-moon e del suo inviato speciale per Haiti Bill Clinton, è stato precisato che il contributo dei paesi donatori finora è stato pari a 673 milioni di dollari. Ma l’impegno dovrà proseguire nel tempo, ha sottolineato il responsabile degli aiuti umanitari, John Holmes, che non ha risparmiato critiche agli stessi enti dell’Onu per la poca coordinazione e le scarse risorse mostrate in occasione dell’intervento post-terremoto. “Anche se è stato fatto molto, ci sono grandi necessità umane che non sono state ancora soddisfatte: chiedo a tutti di valutare ancora una volta quello che sono capaci di fare nei settori chiave e adottare un atteggiamento molto più aggressivo”. Per Clinton, “non si può ricostruire un paese quando un terzo della sua popolazione è preoccupata per la sopravvivenza quotidiana e per ora non c’è denaro sufficiente per fargli trascorrere quest’anno”. E torna a farsi sentire anche il governo haitiano chiamando a raccolta le migliori forze del Paese: “La ricostruzione del paese caraibico “dovrà basarsi sulla nostra cultura e la nostra volontà collettiva di vivere insieme. E’ Haiti stessa che deve disegnare il suo futuro”. “Tutti condividiamo un sogno – ha detto il primo ministro Jean Max Bellerive - vedere nel 2030 Haiti tra i paesi emergenti, con una società basata sull’equità e la solidarietà in cui tutte le necessità di base della popolazione siano soddisfatte”. (M.G.)







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