2010-02-20 14:10:56

Il cardinale Bertone: necessaria una nuova generazione di politici cristiani


Serve una nuova generazione di politici cristiani. Per i cattolici “il richiamo alla virtù diventa un imperativo che si lega alla propria missione nella storia, cioè quella di orientare la società a valori superiori”. E’ quanto ha affermato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone intervenendo ieri a Riccione al raduno annuale del coordinamento tra politici “Rete Italia”. Dignità umana, solidarietà e sussidiarietà – ha detto il porporato – conducono al principio permanente del bene comune. Tutti sono chiamati a promuovere il bene comune, “a ricercare ciò che unisce rispetto a ciò che divide”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

La politica è cosa sporca? A questo interrogativo il cardinale Tarcisio Bertone risponde citando uno scritto del 1942 di don Luigi Sturzo: “La politica – afferma il sacerdote siciliano – non è una cosa sporca. Pio XI… la definì un atto di carità del prossimo”. Nella società di oggi - aggiunge il porporato - non si può certamente biasimare “il sentimento di delusione per le storture della politica” legate alla fragilità di una “condizione umana compromessa, anche se non in maniera irreparabile, dal peccato originale”. Il segretario di Stato ricorda quindi la necessità, indicata da Benedetto XVI, di una nuova generazione di politici cattolici. “Quella politica – sottolinea - è una vocazione al bene comune e alla salvezza della società”. In questa società, il ruolo dei giovani nella politica sembra aprirsi a due strade contrapposte: la via della speranza in un futuro migliore o quella dell’indifferenza verso un mondo percepito come chiuso al cambiamento. Ma i giovani – afferma il cardinale Tarcisio Bertone – non sono “semplici spettatori”. Sono “attori della politica”, che non può essere “né rivolta al passato, né appiattita sul presente”. Il porporato ripropone poi due opposti modelli politici elaborati nel XVI secolo: quello di Tommaso Moro (1469-1527), che sembra avere “la natura di un’eccezione”, traduce la politica in servizio, in via della santità. L’altro paradigma, che “ha avuto maggiore fortuna”, è stato tracciato da Niccolò Machiavelli (1478-1535) e si basa sull’astuzia e sull’utilitarismo. Di fronte alle sfide del mondo – osserva il segretario di Stato - la Chiesa non propone una soluzione unica e universale: “spetta ai cristiani, come singoli e come comunità, il discernimento della realtà e la valutazione di principi, criteri e direttive proposti dalla dottrina sociale della Chiesa per orientare la propria condotta nei diversi ambiti”. Evitando l’illusione del successo immediato, tipica del machiavellismo, la politica è chiamata a confrontarsi con la fragilità dell’uomo. E’ chiamata – conclude il cardinale Tarcisio Bertone – “ad apprendere dagli errori del passato e del presente, ma sempre coltivando la responsabilità dell’avvenire, da orientare alla virtù”.







All the contents on this site are copyrighted ©.