Hong Kong: tombe profanate al cimitero cattolico di Happy Valley
Quasi 60 tombe sono state danneggiate ieri nel cimitero cattolico di St Michael a
Happy Valley. Lapidi colpite, vasi distrutti, foto di defunti rotte è lo spettacolo
che si è mostrato ieri mattina alle guardi di sicurezza, in quella che è stata definita
la prima dissacrazione in larga scala nei 160 anni di esistenza del cimitero. Cimitero
cattolico che è l’unico sull’isola, assediato da grandi grattacieli in pieno centro
e molto vicino all’ippodromo, - riferisce l'agenzia AsiaNews - dove sono stati sepolti
i vescovi di Hong Kong e molti missionari del Pime (Pontificio istituto missioni estere)
come pure diverse personalità cattoliche della storia di Hong Kong. Dallo scorso anno,
le spoglie di tutti i vescovi, meno quella del cardinale J.B. Wu, sono state trasferite
nella cattedrale. Il vicario episcopale mons. Dominic Chan Chi-ming, non è ancora
sicuro se il gesto sia opera di qualche pazzo o di vandali. La polizia ha aperto un’inchiesta
e tratta il fatto come un crimine. Secondo le forze dell’ordine fra i motivi dell’atto
è da escludere la razzia: molte nicchie e tombe, che contengono elementi di valore
non sono stati rubati. In ogni caso, mons. Chan ha affermato che verrà incrementata
la sicurezza nel cimitero. Padre Edward Chau King-fun, decano di Scienze religiose
al seminario di Hong Kong, sottolinea che le tombe degli antenati sono importanti
sia per i cinesi, che per i cattolici. “Nella cultura cinese, danneggiare una tomba
è un’offesa grave e un’umiliazione per gli antenati e le loro famiglie. Il rispetto
verso le tombe è considerato un gesto di pietà filiale verso gli stessi antenati”.
Secondo padre Chau, dal modo in cui le tombe sono state danneggiate, si vede che “i
vandali hanno agito in modo deliberato, mostrando una profonda ira”. Per il sacerdote
non è chiaro se l’obbiettivo sia la Chiesa cattolica. In tal caso le tombe di vescovi
e sacerdoti sarebbero state le prime ad essere colpite. Invece, sia la tomba del cardinale
Wu, sia quella di sacerdoti e missionari sono rimaste intatte. (R.P.)