Benedetto XVI all’Aviazione civile italiana: negli affollati crocevia degli aeroporti,
prima di tutto il rispetto della persona
E’ la persona umana “il primo capitale” da salvaguardare “nella sua integrità” all’interno
di quei “crocevia” del villaggio globale che sono oggi gli aeroporti. Lo ha detto
il Papa nell’udienza riservata questa mattina ai membri dell’Aviazione civile italiana.
Benedetto XVI ha messo in risalto l’importanza dei voli anche dal punto di vista pastorale,
definendo l’aereo “un insostituibile strumento di evangelizzazione”. Il servizio di
Alessandro De Carolis:
Milioni di
persone in transito: per un viaggio di lavoro, una vacanza, un esilio da un Paese
diventato inospitale verso uno migliore. Questa è la varia umanità che popola oggi
un aeroporto, definito dal Papa un complesso “snodo della vita contemporanea”, in
stretta relazione con le rotte aree chiamate “autostrade della viabilità moderna”.
Rivolgendosi ai circa seimila addetti dell’Enac, l’Ente nazionale dell’Aviazione civile,
e dell’Enav, la Società nazionale degli assistenti di volo, presenti in Aula Paolo
VI assieme al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, Benedetto
XVI ha voluto riconoscere e apprezzare le difficoltà gestionali e organizzative di
uno scalo aeroportuale, “lavoro – ha detto – spesso discreto e poco conosciuto” dagli
utenti:
"Siete chiamati a regolare e controllare
il traffico aereo e a provvedere all'efficienza del sistema nazionale
dei trasporti, nel rispetto degli impegni internazionali del Paese; a garantire
agli utenti ed alle imprese la sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità
dei servizi negli scali e l'equa competitività nel rispetto dell'ambiente. In tali
molteplici impegni, è importante ricordare che, in ogni progetto e attività,
il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è la persona, nella sua integrità.
Essa, infatti, deve rappresentare il fine e non il mezzo a cui tendere incessantemente”. Tuttavia,
ha osservato subito dopo il Pontefice, “il rispetto di tali principi..."
“…può
apparire particolarmente complesso e difficile nell’attuale contesto, a motivo della
crisi economica, che provoca problematici effetti nel settore dell’aviazione civile,
e della minaccia del terrorismo internazionale, che prende di mira pure gli aeroporti
e gli aerei per attuare le proprie trame eversive”. Ma
anche in questa situazione, ha ripetuto, “occorre non perdere mai di vista che il
rispetto del primato della persona e l’attenzione alle sue necessità, non solo non
rendono meno efficace il servizio e non penalizzano la gestione economica, ma, al
contrario, rappresentano importanti garanzie di vera efficienza e di autentica qualità”.
Quindi, lo sguardo di Benedetto XVI si è soffermato sui motivi che spingono quotidianamente
folle di gente a salire su un aereo. Accanto ai più ovvii, il Papa ha notato che in
questi anni:
“L’aeroporto è diventato luogo dove
migranti e profughi vivono vicende di attesa, di speranza e di timori per il loro
futuro. Inoltre, si rivela sempre più consistente la presenza di bambini e anziani,
handicappati e malati, bisognosi di cure e di attenzioni speciali. Negli ultimi decenni,
anche per il Successore di Pietro, l’aereo è diventato un insostituibile strumento
di evangelizzazione”. E ringraziando
tutti i professionisti dell’aria – che solo nei 40 scali italiani muovono un traffico
annuale di 135 milioni di persone – il Papa ha conlcuso l’udienza riaffidando le loro
persone e il loro lavoro alla Vergine di Loreto, che il 24 marzo 1920 Benedetto XV
proclamava Patrona di tutti gli aeronaviganti.