2010-02-19 14:17:12

Benedetto XVI presiede il Concistoro per la Canonizzazione di sei Beati: saranno proclamati Santi il 17 ottobre


Quattro futuri Santi e Sante coetanei di tre continenti – tutti nati a metà del 19.mo secolo – e due altri vissuti tra il 1400 e il 1500. Si concentrano in questi due archi di tempo le vicende dei sei Beati oggetto del Concistoro ordinario pubblico presieduto questa mattina in Vaticano da Benedetto XVI, che ha fissato al prossimo 17 ottobre la data della loro Canonizzazione. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Ripercorrere le tappe della vita di una Santa o di un Santo è come presentare un’epoca storica dal suo lato migliore, quello di persone che hanno servito la Chiesa servendo e beneficando la società del loro tempo. E’ quello che è accaduto questa mattina, in Vaticano, quando Benedetto XVI ha aperto e presieduto, attraverso le cadenze solenni dell’Ora Sesta, la celebrazione del Concistoro per il voto su sei Cause di canonizzazione.

 
(canto – parole del Papa in latino)

 
Maria Elena MacKillop (1842-1909), che il 17 ottobre 2010 diverrà la prima Santa australiana, nasce a metà del 19.mo secolo a Melbourne. L’Australia dell’epoca è un insieme di colonie segnate da una vita ancora povera e primitiva. Povera è anche la famiglia della ragazza, che pur attratta dalla vita religiosa deve accantonare questo desiderio per contribuire al sostentamento dei suoi. A 18 anni, è una maestrina in una piccola città del sud. Col parroco, padre Woods, crea le prime due scuole cattoliche per l’istruzione gratuita, lottando contro la piaga dell’analfabetismo. Trova presto un gruppo di giovani pronte a farsi maestre senza paga, e con esse dà inizio al primo nucleo delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù, dette brevemente Giuseppine. Da Madre Mary, come presto viene chiamata la prossima Santa, tutte imparano a istruire i bambini, ma anche ad aiutare le loro famiglie e a essere “famiglia” per i detenuti dei quali nessuno si occupa. E’ Madre Mary che sa entrare da sola nella cella di un condannato a morte e a placarne gli istinti di paura e di odio, parlandogli e soprattutto ascoltandolo come forse nessuno ha mai fatto. Ai meriti si sommano le calunnie. La accusano di essere una sovversiva, perché in sostanza rifiuta di elargire denaro alle autorità. Purtroppo, la marea montante delle dicerie diventa più forte del bene compiuto e nel 1871 il vescovo di Adelaide la scomunica, cacciando le Giuseppine dalla città, salvo poi ritirare il provvedimento con tanto di scuse. Nel frattempo, Madre Mary ha ricevuto incoraggiamenti direttamente da Pio IX e ciò porterà al riconoscimento canonico del suo Istituto, di cui sarà Madre generale fino alla morte.

 
Di tre anni più giovane di suor MacKillop è il Beato Andrea Bessette (1845-1937), canadese di Montreal. Orfano a 12 anni e poi emigrato negli Stati Uniti, impara ad onorare in modo particolare San Giuseppe. Tornato nella sua città, entra come fratel Andrea nella Congregazione della Santa Croce e gli viene assegnata la mansione di portinaio del collegio di Notre-Dame, che svolgerà per 40 anni. Ma è anche infermiere, barbiere, ortolano, e soprattutto un uomo di Dio. La sua devozione a San Giuseppe gli ottiene per intercessione del Santo straordinarie guarigioni e la sua cella diventa meta di un costante afflusso di gente di ogni condizione. Bollato come malaticcio da novizio, fr. Andrea muore 91.enne nel 1937 e per il Canada è giorno di lutto nazionale.

 
Coetanea di Andrea Bassette è la spagnola Giovanna Giuseppa Cipitria y Barriola (1845-1912). Semianalfabeta, ben presto manifesta due particolari devozioni: all’Eucaristia e alla Vergine. Il frutto di questa spiccata interiorità si coglie nella predilezione per i poveri, con i quali divide cibo, vestiti e buona parte dello stipendio. In questa dinamica di vita l’idea della consacrazione religiosa matura rapidamente e più tardi, nel 1869, un’intuizione le schiude il cuore al progetto oggi diffuso in gran parte del mondo: la fondazione delle Suore Figlie di Gesù. Cambia il nome in Candida Maria e l’Istituto nasce a Salamanca nel 1871. Le sue consorelle si dedicano con lei all’educazione e all’istruzione delle bambine e delle giovani e Candida Maria, nonostante i suoi limiti intellettuali, è l’anima dell’opera che sostiene con un’assoluta fiducia, sempre esaudita, nella Provvidenza divina.

 
Sempre a metà del 1800 nasce a Casoria, vicino Napoli, Giulia Salzano (1846-1929). Cresciuta in un orfanotrofio, diventa maestra elementare, ma alle sue capacità pedagogiche abbina un’intensa preparazione spirituale. Mentre insegna, organizza laboratori di cucito per l’arredamento delle Chiese povere e tale è la sua dedizione da suscitare apprezzamenti sia a livello ecclesiale che civile. La sua consacrazione religiosa avviene nel 1905 e poco prima aveva preso piede la fondazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore di Gesù. La futura Santa è una catechista ispirata e amorevole verso ogni categoria di persone, con una spiccata predilezione per il culto del Sacro Cuore di Gesù.

 
Si colloca invece Camilla Battista Varano (1458-1524) è figlia di un principe Giulio Cesare Da Varano, signore di Camerino. Cresce a palazzo, tra i divertimenti che il rango gli assicurava. Eppure, già in quel clima di frivolezza si accende la scintilla della sua profondità spirituale. Tra gli 8 e i 10 anni, racconta lei stessa in una autobiografia, aveva fatto un voto, dopo aver ascoltato una predica del francescano Domenico da Leonessa, di versare una lacrima ogni venerdì in ricordo della Passione di Gesù. La promessa non sempre le riesce proprio per le atmosfere gaudenti che la circondano e che mal si conciliano con le esigenze dell’introspezione. Ma è questa natura di Camilla che alla fine si afferma. Sceglie il chiostro, osteggiata dal padre, ma alla fine la sua volontà è più forte di tutto. Veste l’abito francescano nel monastero di Santa Chiara di Urbino, prendendo il nome di suor Battista. Seguono anni di grande misticismo, la Passione di Cristo continua ad essere il suo punto di riferimento. Le traversie del suo casato la costringono alla fuga, poi ritorna a Camerino e vi rimane fino alla morte come badessa, divenendo un punto di riferimento per tutti, autorità civili e religiose.
 
Otto anni dopo la morte di suor Battista, nasce in Polonia Stanislao Kazimierczyk. (1433-1489). Padre assessore municipale e madre casalinga, Stanislao studia nella parrocchia retta dai Canonici regolari Lateranensi. E’ l’incontro che segnerà la sua vita. Attorno ai 23 anni entra nell’Ordine e approfondisce con grande cura lo studio della Bibbia. E’ un uomo pratico, responsabile, ma quando diventa maestro dei novizi e più tardi dei giovani religiosi viene in evidenza il tratto d’eccellenza: quello dell’essere un grande maestro di spirito, molto stimato dai confratelli. Con la parola, e la coerenza della sua vita religiosa, combatte le derive insinuate dai primi venti dell’umanismo, corrente di pensiero chiusa alla trascendenza. Muore a 56 anni e nel giorno dei funerali, come attestano i documenti, hanno luogo molti miracoli, che si contano già a dozzine a un anno dalla morte.







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