Repubblica Centrafricana: i vescovi invitano i fedeli a partecipare alle elezioni
È stata superata la crisi politica che minacciava lo svolgimento delle prossime elezioni
nella Repubblica Centrafricana. Domenica scorsa - riferisce l'agenzia Fides - l’opposizione
e i movimenti ribelli centrafricani hanno infatti annunciato il loro ritorno nella
Commissione elettorale indipendente (Cei), l’organo incaricato di preparare le elezioni
presidenziali e legislative, che dovranno tenersi entro l’anno, in una data ancora
non stabilita. Il 13 gennaio, i partiti dell’opposizione, gli ex movimenti ribelli
e alcune formazioni di centro avevano annunciato la sospensione della loro partecipazione
alla Commissione elettorale per protestare contro il suo presidente, accusandolo di
essere di parte. L’accordo raggiunto non prevede le dimissioni del presidente della
Cei, ma stabilisce una verifica amministrativa e finanziaria sulla gestione della
Commissione elettorale. Le prossime elezioni sono previste dagli accordi raggiunti
nell’ambito del “Dibattito politico inclusivo” avviato alla fine del 2008 tra governo,
opposizione, ex movimenti ribelli e la società civile. All’inizio del 2009 è stato
formato un governo di unità nazionale. I vescovi centrafricani hanno di recente lanciato
un appello affinché le elezioni siano un’occasione per la ricostruzione del Paese.
In un messaggio ai cattolici e agli uomini di buona volontà, inviato all’agenzia Fides,
i vescovi esortano i centrafricani a operare perché “le prossime elezioni siano un
vero cammino di maturità politica e democratica”. “L’esperienza - continua il messaggio
- dimostra che alcuni Paesi del continente africano che sono riusciti a organizzare
elezioni autenticamente democratiche sono usciti da situazioni di guerra per ricostruire
una nazione unita, riconciliata e accresciuta”. I vescovi richiamano i fedeli a contribuire
allo sviluppo del Paese, vivendo la fede con coerenza. “Quale cammino o quale luce
possiamo donare al Paese per imprimergli o proporgli un senso storico autentico che
gli permetta di far parte integrante del concerto delle nazioni ? Questa sfida della
fede, che deve costituire un trampolino per la ricostruzione effettiva del nostro
Paese, deve caratterizzare i nostri atti, le nostre riflessioni e la nostra maniera
di condurre gli affari della nazione”. “Un cristianesimo disincarnato non ha diritto
di cittadinanza in un Centrafrica, colpito da numerosi mali e disgrazie. Facciamo
la storia con la nostra fede” conclude il messaggio. (R.P.)