Mons. Celli in Bangladesh: “la rete è un mezzo per avvicinare le
genti a Cristo”
Il mondo dei nuovi media è terreno fertile per la diffusione del messaggio cristiano.
In sintesi è quanto ha spiegato mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio
consiglio per le comunicazioni sociali, durante un incontro alla Conferenza episcopale
del Bangladesh (Cbcb). Il presule, citato da AsiaNews, si è detto certo che le nuove
tecnologie offrono una migliore opportunità di accrescere le relazioni fra persone,
le possibilità di dialogo, la preghiera e il significato del messaggio di Dio ai nostri
cuori. Il prelato ha inoltre sottolineato che il punto centrale del cristianesimo
“non è la dottrina, ma è la persona, il Cristo”; i fedeli nel “villaggio globale”
hanno la responsabilità dell’annuncio di Dio “anche attraverso il nuovo mondo digitale”.
Commentando l’accordo con Google, che ha portato alla nascita di un canale
su YouTube dedicato a Benedetto XVI, il presule ha poi spiegato che “il Papa
ha chiesto di andare fra la gente, con uno spirito di dialogo e rispetto”. Il progetto
si è rivelato sin dall’inizio un successo: 700mila visitatori in una settimana, e
in un anno si sono registrati 250 milioni di accessi. Il prelato ha inoltre ribadito
l’importanza della “testimonianza attraverso i media” anche se questi, alle volte,
celano attacchi e notizie false sul Papa e la Chiesa. “Dobbiamo approfittare di questa
occasione – ha aggiunto - per purificare i nostri cuori e godere della missione che
ci è stata affidata di annunciare la parola di Dio, credere in Lui ed essere testimoni
dell’amore”. In Bangladesh vi sono più di 10 milioni di internauti e la rete è uno
strumento per vescovi, sacerdoti e laici per “annunciare al mondo che Dio ci è vicino”.
Il prelato ha infine visitato il centro cristiano di telecomunicazioni a Dhaka, dove
ha potuto osservare "un esempio dell’amore di Dio perché musulmani, indù e cristiani
- ha detto - lavorano fianco a fianco” all’insegna dello spirito di “solidarietà,
pace e giustizia”. (M.G.)