Italia più vecchia: diminuisce anche la fecondità degli immigrati
In Italia i cittadini residenti sono di più e si attestano, al primo gennaio 2010,
a quota 60 milioni 387mila. I dati vengono dall’Istat che stamani ha diffuso i principali
indicatori demografici relativi all’anno 2009. La crescita è dovuta all’immigrazione,
mentre la fecondità resta bassa: nell’anno appena concluso il numero medio di figli
per donna è stato di 1,41. Da registrare inoltre che circa un italiano su cinque ha
dai 65 anni in su. Il servizio di Debora Donnini:
La
popolazione italiana cresce complessivamente con un tasso di incremento del 5,7 per
mille. A determinare l’aumento il numero maggiore di immigrati, più 388 mila unità,
e non le nascite. I cittadini stranieri sono circa 4 milioni 279 mila e costituiscono
il 7,1 per cento del totale. Il saldo naturale rimane invece negativo con un -0,3
per cento, a causa di un aumento dei decessi e una diminuzione delle nascite rispetto
al 2008. Il numero medio di figli per donna nel 2009 è stato di 1,41, nel 2008 era
di 1,42, comunque al di sotto della media ottimale che è di 2,1. Da rilevare che le
straniere in media hanno 2,05 figli per donna a fronte delle italiane che mediamente
hanno 1,33 figli ciascuna. Quale Italia viene dunque fotografata da questo rapporto
Istat? Lo abbiamo chiesto a Giancarlo Blangiardo, professore
di demografia all’università di Milano Bicocca:
“Ne
esce la conferma di un Paese che non ha certamente un grande dinamismo dal punto di
vista demografico, che deve in qualche modo 'importare' la propria crescita dall’estero,
che manifesta livelli di fecondità tutto sommato molto preoccupanti. Ancora una volta
una conferma estremamente importante è quella che viene dalla fecondità della popolazione
immigrata, che nel tempo – negli ultimi quattro anni – è diminuita parecchio, allineandosi
sostanzialmente a quello che è il livello della fecondità della popolazione autoctona.
Siamo ancora distanti, ma la tendenza è in quella direzione. Questo ci porta a dire
che non dobbiamo illuderci che la soluzione al calo della fecondità in Italia – quindi
alla mancanza di nascite e conseguentemente all’invecchiamento della popolazione –
debba essere magicamente risolto dalle immigrazioni. Bisogna ancora una volta intervenire,
dov’è possibile intervenire, sulla famiglia. C’è bisogno di aiutare gli italiani a
recuperare una fecondità che vorrebbero realizzare ma che per vari motivi non riescono
a fare”.
Da registrare parallelamente sul totale
della popolazione un aumento delle persone dai 65 anni in su: si tratta di più di
un italiano su cinque. La popolazione in età attiva mostra comunque un incremento,
per lo più frutto delle migrazioni dall'estero. Gli ingressi sono stati però
in calo rispetto ai due anni precedenti forse a causa della crisi occupazionale.