Un sacerdote, che
è anzitutto un uomo pienamente realizzato, ha un cuore votato alla “compassione”.
Non è il peccato, ha osservato il Papa incontrando nell’Aula delle Benedizioni
in Vaticano i presbiteri della diocesi di Roma, guidati dal cardinale vicario Agostino
Vallini, il segno della “solidarietà” verso la debolezza umana, ma la forza di
condividerne il peso per redimerlo e purificarlo sull'esempio di Cristo. “Noi sacerdoti
non possiamo ritirarci in un esilio, ma siamo immersi nella passione di questo mondo
e dobbiamo con l’aiuto di Cristo, in comunione con Cristo, cercare di trasformarlo,
di portarlo verso Dio”.