2010-02-17 15:39:00

Economia Usa in crescita: Obama torna a puntare sul nucleare


Accelera la crescita economica negli Stati Uniti e in Giappone nel quarto trimestre ma rallenta in Eurolandia. Sono i dati dell'Ocse pubblicati stamani. Il Pil statunitense è cresciuto dell'1,4% e quello giapponese dell'1,1%, quello della zona euro ha segnato un modesto rialzo dello 0,1% dopo il +0,4% del trimestre precedente. E guardando agli Stati Uniti, in tema di economia si fanno bilanci sui provvedimenti dell’amministrazione Obama. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

 
Il piano di stimolo varato esattamente un anno fa da Obama ha frenato “la caduta libera dell'economia” e ha avuto effetti “positivi” sul Pil e sul mercato del lavoro, “drasticamente migliorato”: è quanto emerso dal Rapporto presentato ieri dal vicepresidente Joe Biden. Negli ultimi tre mesi del 2009, l'economia americana è cresciuta del 5,9%, il rialzo maggiore degli ultimi sei anni. In dicembre, il tasso di disoccupazione è sceso al 9,7%, ai minimi dallo scorso agosto: il piano ha sostenuto 2,4 milioni di posti di lavoro. Sembra in via di stabilizzazione anche il mercato immobiliare. E in relazione a posti di lavoro Obama parla anche di nucleare: dopo uno stop di trent'anni, annuncia la costruzione di nuove centrali atomiche “sicure e pulite” investendo otto miliardi di dollari (circa sei miliardi di euro per tremila nuovi posti di lavoro). Obama si dice certo che complessivamente il piano creerà 700 mila posti di lavoro e ridurrà la dipendenza Usa dal petrolio straniero. E lo difende anche dal punto di vista ambientale: una centrale atomica – spiega – a parità di energia prodotta, in un anno, è capace di ridurre l'inquinamento che viene da 16 milioni di tonnellate di carbone. Praticamente, ha detto il capo della Casa Bianca, "è come togliere dalla strada 3,5 milioni di macchine". A proposito di scorie, Obama ha promesso una commissione bipartisan di esperti e politici per esaminare il problema.

 
Economia, dati Spagna dicono recessione, ma Zapatero parla di crescita nel 2010
Resta in recessione l'economia spagnola nel quarto trimestre del 2009, con un calo dello 0,1% del Pil in rapporto al trimestre precedente, secondo i dati definitivi comunicati dall'Istituto centrale di statistica. Da parte sua, il premier spagnolo, Josè Luis Zapatero, ha affermato a Madrid davanti al Congresso dei deputati che il Paese uscirà dalla recessione nella prima metà del 2010. La Spagna è l'unico paese del G20 a non essere ancora uscito dalla recessione. Il tasso di disoccupazione è quasi al 19% (il doppio della media Ue) e i senza lavoro sono 4,4 milioni. Nel suo intervento, Zapatero ha proposto a tutti i partiti dell’opposizione un patto di stato contro la crisi, annunciando la costituzione di una Commissione incaricata di negoziare con tutte le forze politiche in Parlamento.

 
Anche il Belgio in recessione, la più grave dal dopo guerra
Brusca caduta del prodotto interno lordo in Belgio: il Pil è diminuito del 3% nel 2009, pari a 337,75 miliardi di euro. “Si tratta della recessione più grave mai vista nel Paese dalla fine della Seconda Guerra Mondiale”, ha detto il governatore della Banca nazionale del Belgio, Guy Quaden. Secondo la Banca nazionale del Belgio, il governo deve ora ridurre il deficit attestatosi al 6% nel 2009, stimolare la crescita e la competitività. Tuttavia, nel secondo semestre 2009 la crescita è stata “migliore o meno peggio” della media della zona euro.

 
Italia, la Corte dei Conti denuncia: la corruzione è “patologia grave” del Paese
La corruzione in Italia è una “patologia” che “resta tuttora grave” e che, anzi, nel 2009 ha fatto registrare un aumento di denunce del 229% rispetto all'anno precedente, cui si aggiunge un incremento del 153% per fatti di concussione. È la denuncia del procuratore generale e del presidente della Corte dei Conti, Mario Ristuccia e Tullio Lazzaro, in occasione della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. Rispetto alle condotte illecite individuali viene denunciato le pubbliche amministrazioni “troppo spesso” non attivano i necessari “anticorpi interni”. La corruzione rileva il pg Ristuccia nella sua relazione dilaga nella pubblica amministrazione: il Ministero dell'interno, i comandi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nel solo periodo gennaio-novembre 2009, hanno denunciato 221 reati di corruzione, 219 di concussione e 1714 reati di abuso di ufficio, con un vertiginoso incremento rispetto all'anno precedente. Nella relazione si sottolinea, tra l’altro, il peso delle “opere incompiute”, “progettate e non appaltate ovvero non completate o inutilizzabili per scorretta esecuzione”.

 
In Ucraina sospeso il risultato delle presidenziali
La Corte suprema amministrativa ucraina ha annunciato di aver sospeso il risultato del ballottaggio per le presidenziali, per esaminare il ricorso presentato dalla candidata sconfitta, Iulia Timoshenko, che chiede l'annullamento della vittoria di Viktor Ianukovich.

 
Ottimismo in Italia sulla questione dei visti per la Libia
“Siamo ottimisti, speriamo che la situazione si possa sbloccare il prima possibile”. Lo ha detto in un'intervista televisiva il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, commentando l'incontro a Roma tra il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e i colleghi libico e maltese sulla crisi dei visti in Libia. Massari ha confermato come tra ieri e oggi non vi sia stato “nessun fermo di italiani” all'aeroporto di Tripoli. “Va cercata una soluzione a livello comunitario con i nostri partner europei”, ha aggiunto il portavoce della Farnesina, ricordando comunque che Frattini in queste ore è in contatto anche con il capo della diplomazia elvetica, signora Micheline Calmy Rey.

 
Attacco contro peacekeeper in Darfur
Sette peacekeeper del contingente di pace internazionale nel Darfur, in Sudan, sono rimasti feriti in un agguato nei pressi di Nyala, il capoluogo della zona meridionale della turbolenta regione. Lo ha reso noto il comando di Unamid, il contingente cui partecipano Nazioni Unite ed Unione Africana. Gli assalitori non sono stati ancora identificati, mentre due dei militari feriti, tutti addetti a compiti di polizia, sono stati ricoverati in ospedale in gravi condizioni.

 
La Russia rinvia una fornitura di materiale antimissilistico all’Iran
La Russia ha deciso di rinviare la fornitura del sistema antimissilistico s-300 all'Iran a causa di problemi tecnici. Ieri, fonti dello staff del premier israeliano, Netanyahu, incontrando a Mosca il presidente russo, Medvedev, aveva ricevuto rassicurazioni sul "congelamento a tempo indeterminato" della fornitura. Il sistema terra-aria S-300 consente di abbattere aerei e missili nemici, i radar in dotazione permettono di tracciare fino a 100 obiettivi in volo. Intanto, la rivista statunitense "Politico" scrive che l’Agenzia atomica internazionale (Aiea) si appresta a rendere noto un nuovo rapporto sul nucleare iraniano. Il nuovo dossier arriva una settimana dopo la decisione di Teheran di avviare in proprio l'arricchimento dell'uranio per produrre isotopi a scopo medico. Ieri, Russia, Usa e Francia hanno sottolineato in una lettera all'Aiea che l'escalation dell'attività nucleare iraniana è ingiustificata: se l'Iran non vuole accettare la proposta Aiea sull'arricchimento, potrebbe acquistare sul mercato il materiale utile a scopi medici. La produzione di ulteriore uranio a basso livello è inutile e mina la fiducia della credibilità internazionale.

 
Iran, oppositore di 21 anni condannato a morte
Un altro oppositore iraniano è stato condannato a morte. Si tratta di Amir-Reza Arefi, 21 anni, ritenuto colpevole di appartenere ad un’organizzazione monarchica, come altri due impiccati il 28 gennaio scorso. I due giustiziati erano stati accusati di aver preso parte alle manifestazioni contro la rielezione di Ahmadinejad, lo scorso mese di giugno, ma secondo fonti dell’opposizione erano già in carcere dalla primavera precedente. Anche Arefi era stato arrestato prima delle elezioni, il 15 aprile, ed ora è stato dichiarato colpevole di “guerra contro Dio” e di appartenenza all’Assemblea iraniana del regno. L’avvocato del ragazzo ha annunciato che presenterà ricorso in appello contro la sentenza capitale.

 
Confermato dal Pakistan l’arresto in Afghanistan del mullah Baradar
L’esercito pakistano ha confermato l’arresto del mullah Baradar, considerato il numero due dei talebani dopo il mullah Omar. La notizia della cattura, pubblicata dal New York Times, era stata attribuita ad un’operazione congiunta dell’intelligence americana e pakistana, anche se il ministro degli Interni del Pakistan, Rehman Malik, aveva definito tale particolare "pura propaganda". Sull’accaduto, la Casa Bianca non si è ancora pronunciata. L’occasione si potrebbe avere oggi, quando il presidente Obama riunirà il suo gabinetto di guerra per fare il punto sulla situazione in Afghanistan. Intanto, nel Paese asiatico continuano gli scontri tra le forze della coalizione ed i talebani. Secondo quanto riferisce l’Isaf, dodici terroristi sono stati uccisi a seguito di un raid aereo compiuto dalla Nato nell’est dell’Afghanistan, mentre quattro agenti di polizia afghani sono rimasti vittime di un attentato talebano nella provincia meridionale di Kandahar. Di fronte agli scontri in atto, l’organizzazione internazionale umanitaria Amnesty International chiede alle forze Nato ed ai terroristi di evitare vittime civili innocenti.

 
In Kenya è ancora crisi politica
È grave la situazione politica in Kenya. Il capo del governo ha chiesto l’intervento mediatore dell’ex segretario generale dell’Onu, Kofi Annan. Il servizio di Federico Catani:RealAudioMP3

 
Rischia di frantumarsi in Kenya la fragile coalizione governativa, in realtà mai realmente decollata dopo le contestate elezioni del 2007. La consultazione popolare aveva provocato una tragica scia di sangue, con circa duemila morti e mezzo milione di sfollati. In quel momento, il problema rimasto sostanzialmente irrisolto era la diarchia tra il presidente Kibaki, rieletto probabilmente grazie a brogli, ed il suo antagonista Odinga, che si pensava di aver vinto le presidenziali. Dopo una lunghissima mediazione condotta dall’ex segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, Odinga il cui partito aveva comunque ottenuto la maggioranza alla Camera, accettò il posto di premier in un governo di coalizione. Ora, il Kenya, già in crisi profonda, è paralizzato dai veti reciproci che impediscono il varo di qualsiasi riforma. Gli schieramenti si stanno dividendo e ricomponendo senza soluzione di continuità e la situazione politica è nel caos. Nei giorni scorsi, il premier Odinga ha sospeso per tre mesi due ministri per corruzione. I due hanno respinto il provvedimento, affermando che solo il presidente può sospendere, destituire e nominare i ministri. Il presidente Kibaki ha dichiarato di non essere stato informato della decisione del capo del governo e non l’ha avallata. A questo punto, il partito di Odinga ha deciso di boicottare le sedute governative, provocando uno stallo totale della vita politica kenyota, tanto che il premier ha chiesto ad Annan di intervenire per una nuova mediazione.

 
Rivendicato da un gruppo sconosciuto l’attentato di 4 giorni fa in India
L’attentato a Pune, in India, che quattro giorni fa ha causato la morte di 11 persone è stato rivendicato dal gruppo Lashkar-e-Taiba Al Alami, un’organizzazione sconosciuta del Pakistan. Lo ha rivelato Abu Jindal, autodefinitosi portavoce del gruppo, ad un giornalista indiano che lavora ad Islamabad. L’organizzazione terroristica, composta da ex militanti islamici responsabili degli attentati di Mumbai del novembre 2008, provocando lo stop degli incontri tra India e Pakistan, ha spiegato le motivazioni dell’attentato di Pune: le ragioni vanno individuate nel rifiuto del governo indiano a discutere la questione del Kashmir con il Pakistan e nella ripresa del colloquio tra i due Paesi. L’attacco è stato attuato all’indomani della decisione dei due Stati di riprendere il dialogo.

 
La Corea del Sud annuncia a breve la ripresa dei colloqui a Sei sul nucleare
I colloqui a Sei sulla denuclearizzazione della penisola coreana, interrotti alla fine del 2008, ripartiranno in un “futuro vicino”. È quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri sudcoreano, Yu Myung-hwan, citando i possibili esiti positivi dei fitti scambi diplomatici avvenuti tra Pechino e Pyongyang nelle ultime settimane. La scorsa settimana, la stampa sudcoreana aveva pubblicato l'indiscrezione di un'imminente trasferta a Washington, fissata per il mese prossimo, da parte di Kim Kye-gwan, viceministro degli Esteri e responsabile di Pyongyang per le trattative sul nucleare. I negoziati a Sei coinvolgono le due Coree, Cina, Usa, Russia e Giappone. L’annuncio avviene mentre l'esperto Usa Joel Wit, ex funzionario del Dipartimento di Stato americano, in carica per le questioni nordcoreane dal 1993 al 2002, fa sapere che la Corea del Nord potrebbe essere in grado di avere da 14 a 18 testate atomiche entro il 2019, se il regime comunista dovesse scegliere la strada dello scontro a seguito del fallimento dei negoziati sulla denuclearizzazione della penisola coreana.

 
In India un autobus finisce in un fiume: 23 persone morte nell'Uttar Pradesh
Almeno 23 persone sono morte all'alba di oggi in India quando l'autobus sul quale viaggiavano è caduto in un fiume a Madhav Garh, nello Stato indiano dell'Uttar Pradesh. Lo scrive l'agenzia di sampa indiana Pti. L'agenzia precisa che l'incidente è avvenuto nel distretto di Jalaun e che i passeggeri stavano tornando dai festeggiamenti di un matriomonio celebrato la sera precedente. Sul posto sono intervenute squadre di soccorritori e la polizia. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 48

 
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