Pakistan: protesta dei cristiani di Lahore per il rilascio dell’assassino della giovane
cattolica
I cristiani pakistani hanno inscenato una dura protesta contro il rilascio su cauzione
di Chaudhry Muhammad Naeem, potente avvocato musulmano, accusato di aver torturato,
stuprato e infine ucciso Shazia Bashir, cristiana di 12 anni che lavorava come domestica
nella sua abitazione. La comunità ha lanciato un appello a Iftikhar Muhammad Chaudhry,
Presidente della Corte suprema e simbolo dell’indipendenza del sistema giudiziario
del Paese, perché prenda provvedimenti immediati contro la delibera del tribunale.
Il 13 febbraio scorso Shafiq-ur-Rehman, giudice aggiunto del tribunale di Lahore,
ha concesso il rilascio su cauzione a Muhammad Naeem, la moglie e il figlio. Il legale
dell’uomo - riferisce l'agenzia AsiaNews - ha asserito che l’autopsia effettuata sul
cadavere della ragazza “non ha mostrato segni riconducibili a una ipotesi di omicidio”.
La comunità cristiana respinge le affermazioni del legale e i risultati dell’autopsia.
Il corpo di Shazia, affermano, mostra segni di tortura e abusi sessuali. Il potente
avvocato, già presidente della Lahore Bar Association, ha chiuso in casa la giovane
domestica contro il suo volere e l’ha uccisa quando questa si è rifiutata di lavorare
per lui. Domenica scorsa un gruppo di cristiani ha bloccato le strade nei dintorni
del circolo della stampa cittadino. Nelle due settimane di udienza, gli avvocati cristiani
e quanti hanno cercato di rappresentare a livello legale la famiglia della vittima
hanno subito minacce e intimidazioni. Gli attivisti denunciano inoltre concordanza,
al limite della connivenza, fra avvocati, polizia, giudici e governo nel tentativo
di insabbiare il caso. (R.P.)