Vietnam: a Xuan Loc nasce una scuola professionale per i giovani della diocesi
Con l’inizio del nuovo anno lunare il vescovo di Xuan Loc, Dominique Nguyen Chu Trinh
e presidente del Comitato per le attività sociali e caritative, ha dato vita a una
nuova opportunità per i ragazzi e i giovani della diocesi, che si trovano di fronte
a numerose difficoltà. Il vescovo ha realizzato un progetto per costruire la Scuola
professionale Hoa Binh per i ragazzi sfortunati e i giovani che vivono nelle comunità
della provincia di Dong Nai. La scuola ha un’area di 2,5 ettari e sorge nel villaggio
di Lo Duc, nella provincia di Dong Nai. Provincia che ha circa 2,4 milioni di abitanti,
1,6 milioni dei quali sono giovani. Ogni anno sono circa 8mila coloro che frequentano
università, collegi e istituti professionali. Basata sulle necessità dei ragazzi e
dei giovani che vivono in situazioni particolarmente difficili, la scuola si prepara
a operare per l’anno scolastico 2011-2012. “Noi – spiega ad AsiaNews padre Joseph
Nguyen Van Uy, sottosegretario generale della diocesi di Xuan Loc e presidente della
Scuola – avremo 12 indirizzi principali, come falegnameria, lavoro sociale, ragioneria,
tecnologia del computer, ospitalità alberghiera e guida turistica. La scuola si propone
di collaborare con organizzazioni sociali, compagnie, fabbriche, comunità e università
della provincia di DonG Nai e altre”. Il consiglio dei responsabili della scuola ha
detto che “la scuola vuole operare secondo la carità cristiana, riducendo dal 5 al
100% le tasse scolastiche per gli studenti che vivono in situazioni difficili e le
famiglie povere. I professori vogliono puntare alla qualità, organizzando brevi corsi
di formazione per docenti sui nuovi metodi di insegnamento. “Nella nostra diocesi
– spiega mons. Toma Vu Dinh Hieu, vescovo ausiliare di Xuan Loc - si trovano numerose
fabbriche, imprese, compagnie e aree industriali che attraggono lavoratori dal centro
e dal nord del Paese. Ma qui i giovani hanno poche opportunità di avere una formazione
professionale, così si trovano di fronte a molte difficoltà per trovare lavoro. Ora,
speriamo che la nostra scuola vada incontro alle necessità dei giovani poveri e sfortunati
che vivono nelle comunità della nostra diocesi”. (R.P.)