2010-02-15 15:51:40

India. Il vescovo di Pune: credenti in Dio uniti contro il terrorismo


Mons. Dabre, vescovo della città indiana di Pune, colpita dall’attentato terroristico che ha ucciso nove persone e ferite altre 60, ha chiamato tutte la società civile del Paese a impegnarsi per la convivenza fra religioni e culture differenti. L’appello del presule arriva mentre torna alta tensione con il Pakistan e in particolare con la comunità musulmana incolpata in modo indiretto della carneficina. In un commento per AsiaNews, mons. Thomas Dabre ha sottolineato che “il terrorismo attacca e ferisce gente di diverse religioni e culture. Per questo è ancora più necessario che tutti i credenti in Dio si uniscano e lavorino insieme per garantire una società libera dal terrorismo, in cui la gente possa vivere in pace, giustizia, dignità e felicità”. Mons. Dabre, che  è membro del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha anche espresso le sue condoglianze e preghiere alle famiglie delle vittime. Per il presule l’attacco ad un città “conosciuta per la sua armonia culturale e religiosa e per la sua integrazione” rileva la volontà da parte dei terroristi di colpire un modello di integrazione e sviluppo. “Tale incidente – prosegue mons. Dabre - è una nuova prova che il terrorismo non ha alcuna moralità, che gli esseri umani stanno perdendo il senso della giustizia perché vite innocenti vengono condannate alla morte e alla distruzione”. Il presule esprime poi il suo rammarico per la perdita dello spirito che coincide con la “stolta affermazione dei propri diritti e pretese, imposte in modo cocciuto sugli altri, senza alcuna distinzione fra colpevoli e innocenti”. Per questo motivo il vescovo fa appello al “messaggio di Gesù Cristo di amore, perdono, giustizia e pace, insieme a uno spirito di sacrificio per l’altro, che diviene ancora più importante e urgente di fronte al terrorismo”. In particolare, i leader religiosi devono “diffondere l’importanza della moralità, della giustizia e della pace come segno della fede in Dio e della vera spiritualità. Il terrorismo attacca e ferisce gente di diverse religioni e culture – conclude il presule -. Per questo è ancora più necessario che tutti i credenti in Dio si uniscano e lavorino insieme per garantire una società libera dal terrorismo, in cui la gente possa vivere in pace, giustizia, dignità e felicità”. (M.G.)







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