L'Angelus del Papa: Gesù rende giustizia a poveri e oppressi, ma la sua rivoluzione
è realizzata nell'amore, con la Croce e la Risurrezione. Testo integrale
Dopo la visita all’Ostello Caritas, il Papa ha guidato, a mezzogiorno, la tradizionale
preghiera dell’Angelus dalla finestra del suo studio privato in Vaticano. Migliaia
i pellegrini presenti in Piazza San Pietro. Benedetto XVI ha commentato l’odierno
Vangelo delle Beatitudini sottolineando che Gesù risponde alle attese di giustizia
dei poveri e degli oppressi: tuttavia – ha precisato “non propone una rivoluzione
di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua
Croce e la sua Risurrezione”. Il Pontefice quindi ha rivolto un augurio alle popolazioni
della Cina e del Vietnam che oggi festeggiano il capodanno lunare. Infine, nel saluto
ai polacchi, ha ricordato l’odierna festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa:
“I valori che essi hanno propagato nel nostro continente, cioè il segno della Croce,
il Vangelo di Cristo e la vita secondo il Vangelo – ha detto - rimangono il solido
fondamento della forza spirituale dei popoli e dell’unità dell’Europa. Sono valori
importanti anche per noi contemporanei. Chiediamo che i santi apostoli degli Slavi
continuino a condurci sulle vie della fede”. Questo il testo integrale dell’Angelus: Cari
fratelli e sorelle, l’anno liturgico è un grande cammino di
fede, che la Chiesa compie sempre preceduta dalla Vergine Madre Maria. Nelle domeniche
del Tempo Ordinario, tale itinerario è scandito quest’anno dalla lettura del Vangelo
di Luca, che oggi ci accompagna “in un luogo pianeggiante” (Lc 6,17), dove Gesù sosta
con i Dodici e dove si raduna una folla di altri discepoli e di gente venuta da ogni
parte per ascoltarLo. In tale cornice si colloca l’annuncio delle “beatitudini” (Lc
6,20-26; cfr Mt 5,1-12). Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, dice: “Beati
voi, poveri… beati voi, che ora avete fame… beati voi, che ora piangete… beati voi,
quando gli uomini… disprezzeranno il vostro nome” per causa mia. Perché li proclama
beati? Perché la giustizia di Dio farà sì che costoro siano saziati, rallegrati, risarciti
di ogni falsa accusa, in una parola, perché li accoglie fin d’ora nel suo regno. Le
beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è
stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato (cfr Lc 14,11). Infatti, l’evangelista
Luca, dopo i quattro “beati voi”, aggiunge quattro ammonimenti: “guai a voi, ricchi…
guai a voi, che ora siete sazi,… guai a voi, che ora ridete” e “guai, quando tutti
gli uomini diranno bene di voi”, perché, come afferma Gesù, le cose si ribalteranno,
gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi (cfr Lc 13,30). Questa
giustizia e questa beatitudine si realizzano nel “Regno dei cieli”, o “Regno di Dio”,
che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia.
Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta già
ora la giustizia di Dio. E’ questo il compito che i discepoli del Signore sono chiamati
a svolgere anche nella società attuale. Penso alla realtà dell’Ostello della Caritas
Romana alla Stazione Termini, che stamani ho visitato: di cuore incoraggio quanti
operano in tale benemerita istituzione e quanti, in ogni parte del mondo, si impegnano
gratuitamente in simili opere di giustizia e di amore. Al tema
della giustizia ho dedicato quest’anno il Messaggio per la Quaresima, che inizierà
il prossimo mercoledì, detto delle Ceneri. Oggi desidero, pertanto, consegnarlo idealmente
a tutti, invitando a leggerlo e a meditarlo. Il Vangelo di Cristo risponde positivamente
alla sete di giustizia dell’uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Egli non propone
una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato
con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che
propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua,
grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore. Cari
amici, rivolgiamoci ora alla Vergine Maria. Tutte le generazioni la proclamano “beata”,
perché ha creduto nella buona notizia che il Signore le ha annunciato (cfr Lc 1,45.48).
Lasciamoci guidare da Lei nel cammino della Quaresima, per essere liberati dall’illusione
dell’autosufficienza, riconoscere che abbiamo bisogno di Dio, della sua misericordia,
ed entrare così nel suo Regno di giustizia, di amore e di pace. Dopo
Angelus In vari Paesi dell’Asia, penso, ad esempio,
alla Cina e al Vietnam, e in molte comunità sparse nel mondo si celebra oggi il capodanno
lunare. Sono giorni di festa, che quei popoli vivono come occasione privilegiata per
rinsaldare i vincoli familiari e generazionali. Auguro a tutti di mantenere e accrescere
la ricca eredità di valori spirituali e morali, che si radicano saldamente nella cultura
di quei popoli. Chers pèlerins francophones, soyez les bienvenus !
Je salue particulièrement les membres de la délégation du Groupe d’amitié France Saint-Siège
du Sénat, qui ont tenu à être présents à cet Angélus, ainsi que les jeunes de l’Institution
Saint-Joseph de Draguignan. Alors qu’il est souvent difficile à nos contemporains
d’ouvrir leur cœur et leur esprit au Christ, puisse le Carême qui commence dans quelques
jours permettre à Dieu de purifier nos désirs et nos vies. Que ce temps béni soit
réellement une occasion de conversion et d’approfondissement de notre foi ! Bon dimanche
et bonne semaine d’entrée en Carême ! I offer a warm welcome
to the English-speaking visitors gathered for this Angelus prayer. In today’s Gospel
Jesus heals the sick, proclaims the Beatitudes and invites us to open our hearts to
God’s Kingdom. May you and your families be truly “blessed” with the spiritual freedom
and peace which the Lord promises to all who imitate his poverty and trust in his
promises! Von Herzen grüße ich alle Gäste deutscher Sprache,
die mit uns heute den Engel des Herrn gebetet haben. Wenn wir uns im Gebet an Gott
wenden, bringen wir damit zum Ausdruck, daß unser Streben und unsere Hoffnung über
diese Welt hinausgehen. Die irdischen Güter und selbst unsere menschlichen Beziehungen
reichen nicht aus, uns in jeder Lebenslage Halt zu geben. Gerade angesichts von Leid
und Tod hilft uns der „Blick zum Himmel“. Dabei schauen wir voll Vertrauen auf Gott,
der sich in der Auferstehung Christi als Herr des Lebens offenbart und seine ewige
Liebe zeigt. Jesus Christus lasse euch und euren Familien seinen fortwährenden Beistand
erfahren. Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española
presentes en esta oración del Ángelus, en particular a los fieles de la Parroquia
de Santa María la Blanca, de Sevilla. Cercanos ya al comienzo de la Santa Cuaresma,
invito a todos a acoger la Palabra de Dios con humildad y docilidad de espíritu, y
a levantar los ojos hacia Cristo, resucitado de entre los muertos. Él es nuestra salvación
y nuestra gloria. Confiemos en Él, que se complace en habitar en los rectos y sencillos
de corazón, y pidámosle vivir de su gracia, de tal manera que merezcamos tenerlo siempre
con nosotros. Que la Virgen María aliente y sostenga con su amor de Madre nuestros
propósitos de vida cristiana. Feliz domingo. A minha saudação
estende-se também aos peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente ao Senhor Cardeal
Dom José Policarpo com os seus fiéis do Patriarcado de Lisboa, a quem agradeço a visita
de hoje e a oração diária pelo Sucessor de Pedro. Possam irradiar a santidade de Cristo
pelos caminhos da vida, particularmente no seio da família e comunidade cristã, que
de coração abençoo. Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. Dzisiejsza
niedziela to także święto patronów Europy, świętych: Cyryla i Metodego. Wartości,
które krzewili na naszym kontynencie: znak Krzyża, Ewangelia Chrystusa i życie według
niej, niech pozostaną trwałym fundamentem duchowej mocy narodów i jedności Europy.
Są to wartości ważne także dla nas współczesnych. Prośmy, by święci apostołowie Słowian
przewodzili nam nadal na drogach wiary. Życzę wszystkim dobrej niedzieli. [Saluto
cordialmente tutti i Polacchi. L’odierna domenica è anche la festa dei santi Cirillo
e Metodio, patroni d’Europa. I valori che essi hanno propagato nel nostro continente,
cioè il segno della Croce, il Vangelo di Cristo e la vita secondo il Vangelo, rimangono
il solido fondamento della forza spirituale dei popoli e dell’unità dell’Europa. Sono
valori importanti anche per noi contemporanei. Chiediamo che i santi apostoli degli
Slavi continuino a condurci sulle vie della fede. Auguro a voi tutti una buona domenica.] Rivolgo
infine il mio cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai
bambini di Mariano al Brembo, con i genitori e i catechisti, ai cresimandi di Galzignano
Terme, Saccolongo e Creola, come pure ai fedeli venuti da Napoli, Guarcino e Tecchiena,
e a quelli della parrocchia romana della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio. A tutti
auguro una buona domenica.