2010-02-14 13:52:47

Anno Sacerdotale: la testimonianza di don Silvio Buttitta, da 50 anni sacerdote al servizio della Chiesa di Palermo


Un sacerdote di borgata, cresciuto fra i parrocchiani della Chiesa Sant’Agata La Pedata di Palermo. Era ancora bambino Silvio Buttitta quando il suo parroco, padre Antonino Tagliavia, gli propose di entrare in seminario. Ordinato prete, poi, è stato assegnato a quella stessa parrocchia che frequentava da piccolo. E quest’anno, il 2 luglio, ancora come parroco di Sant’Agata, festeggia 50 anni di sacerdozio. In coincidenza con l’Anno Sacerdotale ha voluto donare ai suoi fedeli un piccolo calendario, dedicando ogni mese a quei sacerdoti palermitani che hanno lasciato un segno indelebile nel capoluogo siciliano. Al microfono di Tiziana Campisi, padre Silvio Buttitta ci parla della sua vita e del suo essere sacerdote nella realtà palermitana:RealAudioMP3

R. – Sono stato chierichetto all’età di 8-9 anni. Sono entrato in seminario qualche anno dopo e posso dire che sin dall’inizio è stato come se fossi nato lì dentro. Mi sono adattato a tutto e a tutti, senza nessuna difficoltà: non ho fatto nessun sacrificio. E la vita non era facile, allora! Eravamo negli anni Cinquanta. Mi abituai alla disciplina del seminario senza nessuna difficoltà, e all’obbedienza, allo studio. Certo, qualche crisi c’è stata, intorno ai 18-19 anni, ma sono state cose passeggere: le ho superate senza grande difficoltà.

 
D. – Lei quest’anno festeggia 50 anni di sacerdozio: che bilancio può fare della sua vita?

 
R. – Ho vissuto dei momenti veramente belli, specialmente con i bambini e con i ragazzi. Quei ragazzi che ho seguito anni fa ormai hanno 50 anni e oltre: sono sposati, professionisti. Sono diventati medici, ingegneri, c’è un magistrato … era tutta gente che frequentava assiduamente la parrocchia ed aveva tempo anche per studiare!

 
D. – Lei ha voluto celebrare l’Anno Sacerdotale dedicando un piccolo calendario ai fedeli per far conoscere loro alcune figure …

 
R. – Ho scelto alcune figure sacerdotali, che a Palermo sono state particolarmente significative. Ho inserito ad esempio il Beato Giacomo Gusmano, che è il fondatore del “Boccone del povero”. Lui era medico, però un medico speciale, perché era disponibile con tutti i poveri: era, come dire, un “apostolo della carità”. La sua è stata una vocazione straordinaria. Poi, padre Nunzio Russo, fondatore dell’Istituto di San Giuseppe: lui ha fondato una tipografia che aveva, però, come unico scopo l’apostolato; apostolato liturgico, catechismo, eccetera. Ha anche stampato il catechismo in siciliano …

 
D. – Suo confratello di ordinazione è stato padre Pino Puglisi …

 
R. – Puglisi è stato mio compagno di classe e di ordinazione sacerdotale. Anche lui un uomo di una grande semplicità: scherzava e giocava spesso … a volte scherzava anche su se stesso e rideva a cuore pieno. Era sempre pronto a intervenire, ma sempre col sorriso, anche quando doveva sottolineare un difetto, una mancanza: lo faceva sempre sorridendo. Lui è stato in diversi luoghi, poi a Palermo: a Palermo Brancaccio, una zona molto pericolosa. Ma non ha mai perso il sorriso. Quando si è reso conto che c’erano dei rischi, per lui, la sera non permetteva che qualcuno rimanesse con lui in parrocchia, perché temeva che per colpa sua qualcuno potesse rimetterci la pelle. E infatti, quello che lui sentiva e prevedeva è successo. Il giorno del suo compleanno stava tornando a casa per festeggiare con i suoi familiari; ma quando è arrivato davanti casa lo hanno chiamato. Lui si è voltato e ha riconosciuto quelli che gli stavano sparando e ha risposto loro soltanto, sempre con il sorriso: “Vi aspettavo!”.

 
D. – Cosa significa per lei questo Anno Sacerdotale?

 
R. – Intanto, ho voluto dare un segno con questo libretto; ci tengo a mettere in evidenza la figura, il ministero, i doni, le responsabilità della vita sacerdotale, che non sono pochi.

 
D. – Ma in fondo, lei è felice della sua scelta?

 
R. – Ah, questo sì! Questo sì: non ho avuto mai, neanche un attimo, dei ripensamenti: mai! Su questo ho veramente l’animo sereno!







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