Segni di speranza per la Chiesa cattolica di Haiti: ordinati due diaconi ad un
mese dal sisma
Per la comunità cattolica haitiana il lento e difficile ritorno alla normalità è segnato
anche dall’ordinazione di due diaconi delle Delegazione camilliana, don Robert Daudier
e don Verna Cineus. Un evento che assume un significato per alcuni versi di rinascita
a un mese esatto dal sisma che ha portato morte e devastazione anche per la Chiesa
locale con la scomparsa dell’Arcivescovo Miot e di numerosi religiosi, nonché la distruzione
di chiese, scuole e centri di assistenza per la popolazione. Il rito di ordinazione,
di cui riferisce il Sir, è stato presieduto da mons. Bernardito Auza, nunzio apostolico
ad Haiti, nella cappella dedicata a Notre Dame de la Santé, nel Foyer Saint Camille
di Port-au-Prince. Oggi le comunità dei Camilliani ad Haiti sono due, la prima a Port
au Prince con un ospedale generale diretto da padre Gianfranco Lovera, un poliambulatorio,
un centro di accoglienza diurno e notturno per bambini sieropositivi o orfani di genitori
morti di Aids, una scuola per bambini bisognosi, uno studentato per i religiosi autoctoni.
La seconda casa è a circa 300 km dalla capitale, a Jeremié, dove i Camilliani hanno
un noviziato e offrono il servizio spirituale e sanitario all’ospedale locale, oltre
a visitare i malati a domicilio. Tra i Camilliani ci sono tre italiani religiosi professi
e un sacerdote del Burkina Faso, due diaconi locali e 5 professi temporanei locali.
(M.G.)