Per l'attivista indiano Raghuvanshi, “il Papa indica al mondo la via per la pace”
Il messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima del 2010 “dimostra che il Pontefice
conosce benissimo e comprende i problemi che affliggono l’umanità. Inoltre, è importantissimo
il sostegno che esprime agli attivisti per i diritti umani e a coloro che combattono
per la democrazia”. Lo dice all'agenzia AsiaNews Lenin Raghuvanshi, direttore della
Commissione indiana per i diritti umani e premio Gwanju (il “Nobel asiatico”) nel
2007. Il bene comune e la dignità umana, che il Papa sottolinea come requisiti fondamentali
per l’umanità intera, “sono imperativi etici per tutti noi. La mancanza di cibo, acqua,
lavoro e salute sono fattori che incidono sull’uomo e creano disparità inaccettabili.
Esistono situazioni, che Benedetto XVI dimostra di conoscere, in cui gli uomini vivono
in una situazione sub-umana: ebbene, queste sono inaccettabili”. Secondo il Papa,
la giustizia non rende all’uomo la totalità del suo dovere: “Questo pensiero è il
più importante, per la situazione attuale dell’India. Soltanto questa mattina ho incontrato
un ragazzo musulmano, vittima di violenze interreligiose a cui la polizia non ha reso
giustizia. Ora non può lavorare, e non si può curare: dove si trovano la responsabilità
e il senso di giustizia dello Stato, in casi come questi? Persone innocenti diventano
vittime e , con la compiacenza del governo, perdono il diritto a vivere con dignità
la propria vita”. Per questo, “è fondamentale che i governi e i leader mondiali ascoltino
e accolgano l’invito di Sua Santità. Che, da parte sua, ha ricordato come i cristiani
siano chiamati a contribuire alla creazione di società giuste, dove tutti possano
ricevere quello che serve a vivere secondo i propri bisogni e dove la giustizia sia
resa più viva dall’amore”. Benedetto XVI “parla di amore e oggi, in società come quella
indiana segnata dalle tensioni, è essenziale che venga ascoltato. Il sospetto e la
sfiducia devono piegarsi alla verità. Il messaggio del Papa è un sentiero verso una
cultura della pace che possa sradicare le fonti di ingiustizia, provvedere a una vera
ed uguale distribuzione delle risorse, in cui tutte le persone possano vivere con
dignità e senza distinzione di ogni tipo. La giustizia e i diritti umani devono divenire
la strada verso la pace”. (R.P.)